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Batticuore da Tiffany Perché un solitario accelera le pulsazioni

La ricerca: torna la tachicardia ogni volta che una donna guarda il pegno d'amore

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Le pulsazioni accelerano del 20 per cento nel cuore di una donna che riceve una «blue box», la scatoletta in cui Tiffany confeziona i suoi celebri gioielli. L'inconfondibile colore che sul Pantone viene classificato con il numero 1837 e che in natura compare solo sulle uova di pettirosso, nasconde spesso un anello da fidanzamento il cui diamante verrà guardato dalla stessa donna con l'improvvisa tachicardia un milione di volte nel corso della vita. Si calcola che nel celebre negozio sulla Quinta Strada di New York ogni anno vengano fatte almeno 30 proposte di matrimonio con lui inginocchiato, lei piangente e brindisi finale offerto dal più importante marchio di gioielleria al mondo. Dati, statistiche e curiosità sul cosiddetto «Tiffany Setting» (così si chiama dal 1886 il classico anello da fidanzamento della maison), vengono diffusi in vista del Natale agli addetti alle vendite nei 315 negozi monomarca che lo storico marchio americano possiede nel mondo.

«Sono sempre più numerosi gli uomini che fanno la fatidica domanda di matrimonio sotto l'albero» spiega Raffaella Banchero, amministratore delegato di Tiffany Italia e Spagna. «All'inizio continua non riuscivo a farmene una ragione, ho addirittura pensato che fosse per risparmiare sui regali: della serie paghi uno e porti via sia la promessa di matrimonio che il Natale. Poi ho capito che per le feste si riunisce la famiglia, sono il momento in cui diamo voce ai nostri sentimenti».

La signora racconta poi aneddoti gustosi sull'acquisto del famoso anello per cui gli uomini tornano in media quattro volte nell'arco di un mese consultando più volte la App che Tiffany ha creato nel 2010 (e che da allora ha registrato oltre 140 milioni di download) per trovare il perfetto anello di fidanzamento. Le storie più divertenti riguardano quelle simpatiche canaglie che proprio in questa romantica occasione decidono di fare uno scherzo all'amata comprando magari un regaluccio di poco conto da mettere sotto l'albero e per Capodanno tirano fuori la famosa scatoletta. Il più perfido è stato un cliente milanese che alla compagna ha fatto arrivare una lavatrice per Natale e dopo una settimana di occhi rossi e pessimo umore ha presentato l'anello. Nell'80 per cento dei casi è con diamante bianco, ma volendo e soprattutto potendo si possono avere tutte le sfumature compreso il blu che è rarissimo: se ne trova uno su 400 mila. I costi in questo caso sono ovviamente astronomici anche perché le gemme di Tiffany hanno il miglior «pedigree» possibile: solo lo 0.04 per cento di quelle estratte a livello mondiale viene montato sui gioielli del brand. Comunque nel 1896 un Tiffany Setting poteva costare 40 dollari che oggi corrispondono a circa 1000 dollari: un prezzo tutto sommato abbordabile per qualcosa di unico e speciale. Inutile dire che le proposte natalizie abbondano anche per chi non ha nessuna intenzione di sposarsi. «Quest'anno abbiamo delle vetrine pazzesche, ispirate dal lavoro di Gene Moore, direttore artistico dal 1955 al '96» afferma Raffaella Banchero mostrando gli straordinari allestimenti con file di minuscoli omini d'argento che trasportano montagne di blue box, pescano diamanti da mille e una notte in una fedele riproduzione di un laghetto ghiacciato oppure fingono di colpire con lo scalpello il celebre «Bird on the rocks», la fantasmagorica spilla creata da Schlumberger con uccellino appollaiato su uno smeraldo da svenimento. «Sono tra le più belle del mondo» conclude la manager giustamente orgogliosa davanti alle cinque gigantesche vetrine del nuovo negozio Tiffany di Piazza Duomo a Milano: 1000 metri quadri su due piani con gigantesco lampadario nell'intercapedine tra i due, private bar e sala ristorante by invitation only. Certo nelle vetrofanie di New York hanno anche 15 minuscoli lampadari di cristallo fatti a mano in Austria e uno sfondo in broccato blu Tiffany con un firmamento di stelle d'oro tessuto su ordinazione da Rubelli.

Il New York Times le ha definite una destination sia per la bellezza del display, sia perché da quando Melania e Barron Trump si sono trasferiti alla Casa Bianca, il servizio di sicurezza è meno intenso: ci si può di nuovo fermare, ammirare le vetrine e sperare che l'uomo dei tuoi sogni non confonda la misura dell'anello con quella del reggiseno.

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