Economia

La Bce lancia l'allarme inflazione per l'Eurozona "Si manterrà sopra il 2% per tutto il 2011"

Il 7 aprile scorso la decisione di innalzare di 25 punti base i tassi d’interesse di riferimento dopo averli mantenuti invariati per quasi due anni su livelli storicamente bassi. La Bce: "Rischi al rialzo per la stabilità dei prezzi che sono stati evidenziati dall’analisi economica"

La Bce lancia l'allarme inflazione per l'Eurozona 
"Si manterrà sopra il 2% per tutto il 2011"

"La necessità di adeguare l’orientamento di politica monetaria, attualmente molto accomodante, emerge alla luce dei rischi al rialzo per la stabilità dei prezzi che sono stati evidenziati dall’analisi economica". E' quanto afferma la Bce nel bollettino dopo la riunione del 7 aprile scorso che ha deciso di innalzare di 25 punti base i tassi d’interesse di riferimento dopo averli mantenuti invariati per quasi due anni su livelli storicamente bassi.

I rischi per l'Eurozona "Se da un lato l’analisi monetaria - continua il documento della Bce - indica che il ritmo dell’espansione monetaria di fondo resta moderato, dall’altro la liquidità monetaria è tuttora abbondante e potrebbe agevolare l’accomodamento delle pressioni sui prezzi". Per quanto concerne l’analisi economica, dopo l’incremento dello 0,3 per cento sul periodo precedente registrato dal pil in termini reali dell’area dell’euro nel quarto trimestre del 2010, "i recenti dati statistici e gli indicatori basati sulle indagini congiunturali - continua il bollettino della Bce - segnalano una dinamica di fondo persistentemente positiva dell’attività economica nell’area agli inizi di quest’anno".

Le stime dell'Eurostat Quanto ai prezzi, la stima rapida dell’Eurostat indica che nell’area dell’euro "l’inflazione sui dodici mesi misurata sullo IAPC è stata pari al 2,6 per cento in marzo, dopo il 2,4 per cento di febbraio". L’incremento dei tassi di inflazione registrato agli inizi dell’anno, segnala ancora la Bce, è ampiamente riconducibile alla componente delle materie prime. "La pressione derivante dai bruschi rincari dei beni energetici e alimentari - sottolinea la Banca Centrale europea - è ravvisabile anche nelle prime fasi del processo produttivo. E' indispensabile che l’aumento dell’inflazione armonizzata non provochi effetti di secondo impatto nel processo di formazione di salari e prezzi, dando luogo a spinte inflazionistiche generalizzate in un orizzonte di medio termine. Le aspettative di inflazione devono rimanere saldamente ancorate in linea con l’obiettivo del Consiglio direttivo di mantenere i tassi di inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2 per cento nel medio periodo". Secondo le previsioni, l’inflazione (al 2,6 per cento a marzo) dovrebbe restare sopra il 2 per cento per tutto il 2011.

Le politiche di bilancio Per quanto concerne poi le politiche di bilancio, "è essenziale - secondo la Bce - che tutti i governi conseguano gli obiettivi di risanamento che hanno annunciato per il 2011". Il consolidamento della fiducia nella sostenibilità delle finanze pubbliche "è fondamentale, poichè in questo modo diminuiranno i premi per il rischio di interesse e miglioreranno le condizioni per una crescita solida e durevole". Il Consiglio direttivo ritiene poi che "il pacchetto di sei proposte legislative sulla governance economica, adottato dal Consiglio europeo del 24-25 marzo 2011, permetta di realizzare alcuni progressi nella sorveglianza economica e di bilancio nell’area dell’euro". Anche se "le proposte non consentono tuttavia di compiere quel salto di qualità in materia di sorveglianza che servirebbe nell’area dell’euro per assicurare il regolare funzionamento dell’Unione economica e monetaria. Pertanto - conclude il bollettino - in linea con il parere adottato dalla Bce il 17 febbraio su tali proposte, il Consiglio direttivo esorta il Consiglio Ecofin, il Parlamento europeo e la Commissione a concordare, nel contesto del dialogo a tre, requisiti più stringenti, una maggiore automaticità delle procedure e una più chiara attenzione ai paesi più vulnerabili che registrano perdite di competitività.

Tutto ciò contribuirebbe ad assicurare l’efficacia del nuovo quadro di riferimento nel lungo periodo".

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