Beatrice Lorenzin: «Occorre una visione globale e non solo economica»

Nuove importanti prospettive per la sanità italiana. Sul nuovo numero di Sanissimi, un'ampia inchiesta sui piani che determineranno il futuro del nostro sistema sanitario. Al centro del dibattito, anche i progetti e le iniziative del nuovo ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. «È giunto il momento di affiancare all'approccio economico anche un impegno etico, quello di essere vicino al malato e non lasciarlo solo - ha dichiarato il ministro Lorenzin -. Di umanizzazione delle cure ho parlato anche con il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, presenteremo delle nuove idee nelle prossime settimane. Quello di non sentirsi solo è un bisogno del malato a cui non possiamo non dare risposta».
Una linea di principio chiara, che rompe gli schemi di uno scenario politico europeo concentrato quasi unicamente sui «numeri». «L'approccio al tema della salute di tipo economicistico, cui ci siamo dovuti abituare, è necessario ma non sufficiente. È giunto il momento puntare sull'umanizzazione delle cure e del servizio sanitario nazionale».
Molti i punti nell'agenda del dicastero, chiamato a dover governare uno scenario italiano non disomogeneo, sempre più a macchia di leopardo. «Stiamo lavorando insieme al ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, e con il presidente del Consiglio, Enrico Letta, per trovare una nuova strategia per quanto concerne il sistema sanitario - sottolinea Lorenzin -. Una strategia che deve porsi, come obiettivo, quello di poter costruire un patto della salute che sia capace, da una parte, di dare servizi a tutti i cittadini sul territorio nazionale e, dall'altra, di efficientare sempre di più i margini di recupero degli sprechi».
Non sarà facile il compito del neo-ministro della Salute. «Affronterò le sfide che mi attendono un passo per volta, con una visione globale - ha dichiarato Beatrice Lorenzin-.

Porrò sul tavolo del Consiglio dei ministri il tema di pensare alla qualità, dopo anni di tagli alla spesa del Servizio sanitario nazionale».

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