Benedetto XVI saluta Gerusalemme e Israele "La pace è possibile"

Nell'ultimo giorno in Terra Santa il pontefice visita la chiesa del Santo Sepolcro, nel luogo dove fu crocifisso Gesù. Napolitano: dal Papa parole di riconciliazione. Il commento audio

Benedetto XVI saluta 
Gerusalemme e Israele 
"La pace è possibile"

Gerusalemme - Papa Benedetto XVI conclude oggi il pellegrinaggio in Medio Oriente in uno dei luoghi più sacri della cristianità, la chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme, costruita nel luogo in cui i cristiani credono che Gesu sia stato crocifisso e poi risorto. Il Papa si è inginocchiato in preghiera per alcuni minuti sulla pietra della tomba di Cristo. Al suo arrivo nella basilica Benedetto XVI ha asperso d’incenso la pietra "dell’unzione" dove, secondo la tradizione, Cristo sarebbe stato cosparso di olii dopo la deposizione dalla croce.

La pace qui è possibile "La tomba vuota - ha detto il pontefice - ci parla di speranza, quella stessa che non ci delude, poichè è dono dello Spirito della vita. Questo - ha detto ai cattolici presenti, guidati dal patriarca latino Fouad Twal e dal custode di Terra Santa Pierbattista Pizzaballa - è il messaggio che oggi desidero lasciarvi sempre di nuovo, per la grazia di Dio, nel cuore di ogni persona che vive in queste terre. Possa radicarsi nei vostri cuori, rimanere nelle vostre famiglie e comunità ed ispirare in ciascuno di voi una testimonianza sempre più fedele al Principe della pace. La Chiesa in Terra Santa, che ben spesso ha sperimentato l’oscuro mistero del Golgota (il monte su cui è stato crocifisso Cristo, ndr), non deve mai cessare di essere un intrepido araldo del luminoso messaggio di speranza che questa tomba vuota proclama".

Nazareth, incontro con musulmani ed ebrei Ieri a Nazareth Ratzinger ha cantato una canzone di pace ieri in un incontro interconfessionale con musulmani ed ebrei e ha discusso degli sforzi per raggiungere la pace tra israeliani e palestinesi in colloqui con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Un comunicato parla di una "buona atmosfera", un commento che contrasta con le critiche che alcuni israeliani hanno sollevato lunedì per le parole del Papa al memoriale Yad Vashem Holocaust per l’uccisione di sei milioni di ebrei da parte dei nazisti, giudicate troppo astratte e prive di enfasi.

"Basta guerra, subito due stati"
Prima di lasciare Israele il Papa torna a spendersi per la soluzione di due Stati per due popoli per palestinesi e israeliani. "Che la soluzione dei due Stati divenga una realtà e non rimanga un sogno", ha detto all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv prima di accomiatarsi da Benjamin Netanyahu e Shimon Peres e imbarcarsi sul volo di ritorno a Roma. "Voglio sottolineare - ha detto - che sono venuto a visitare questo paese come amico degli israeliani, così come amico del popolo palestinese. Gli amici amano passare il tempo assieme e sono profondamente a disagio di vedere i propri amici soffrire. Nessun amico degli israeliani e dei palestinesi può non sentirsi rattristato dalle continue tensioni tra i due popoli. Permettetemi di fare un ultimo appello a quesi paesi: Basta spargimento di sangue! Basta combattimenti! Basta Terrorismo! Basta guerra!".

Il programma di oggi Alle 13 (14 ora locale) Benedetto XVI lascerà Tel Aviv a bordo di un aereo della compagnia israeliana El Al che atterrerà all’aeroporto romano di Ciampino alle 15.50. Nella mattinata Papa Ratzinger avrà un incontro ecumenico al Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme e visiterà poi il Santo Sepolcro e, in compagnia del patriarca Torkom Manoukian, la Chiesa armena di Gerusalemme. Alle 12.30 (13.30 a Tel Aviv) il congedo da Shimon Peres e Benjamin Netanyahu, presidente e premier israeliani, all’aeroporto Ben Gurion.

Il colloquio con Netanyahu Prima del vertice interreligioso, il Papa ieri ha avuto un colloquio privato col premier israeliano Benjamin Netanyahu, mentre i diplomatici vaticani e israeliani hanno discusso separatamente. Un portavoce della Santa Sede ha detto che il Pontefice e il primo ministro, che in precedenza, sempre oggi, aveva incontrato il re di Giordania Hussein, hanno discusso di "come andare avanti" nel processo di pace in Medio Oriente. Parlando alla tv israeliana Canale 1 dopo l’incontro, ha detto che i due hanno parlato delle minacce contro Israele da parte del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. "Gli ho chiesto, come figura morale, di far sentire forte e di continuo la sua voce contro le dichiarazioni che vengono dall’Iran sulle intenzioni di distruggere lo Stato di Israele", ha detto il premier. "Noi diciamo che non è possibile che all’inizio del 21esimo secolo uno Stato si levi e dica che vuole distruggere lo Stato ebraico, e che non si oda una voce forte e aggressiva che condanni tale fenomeno" Il Papa ha condannato diverse volte indirettamente Ahmadinejad per le sue dichiarazioni contro Israele o che negano l’Olocausto, mentre esponenti vaticani lo hanno fatto direttamente. "Il Pontefice ha detto che condanna simili fenomeni, l’antisemitismo e l’odio, e penso che abbiamo trovato un orecchio attento", ha detto Netanyahu. Lo stallo nel processo di pace in Medio Oriente è stato uno dei temi principali del viaggio, iniziato una settimana fa in Giordania e che termina domani, quando il Papa lascerà Gerusalemme alla volta di Roma.

Il messaggio di Napolitano Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio a Papa Benedetto XVI in occasione del suo rientro dal viaggio apostolico in Terra Santa. "Ho seguito con attenzione le numerose tappe del suo pellegrinaggio e ascoltato con interesse e partecipazione le parole di pace e di riconciliazione da lei pronunciate - scrive il Presidente -. Esse richiamano tutte le parti interessate a un negoziato sul campo e la comunità internazionale nel suo insieme all’obiettivo imperioso di intraprendere iniziative concrete e coraggiose per addivenire ad una pace equa e duratura in Medio Oriente".

"Certo che il suo messaggio rimarrà nei cuori e nelle coscienze, a sostegno di tutti coloro che operano per la pace nella Regione - conclude Napolitano - le rivolgo il mio affettuoso pensiero".

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