Roma

Benzina razionata per il 113 nessun limite per le auto blu

La benzina non c’è per le volanti ma non manca per le auto blu. Sempre più numerose a Roma secondo l’Anip, l’associazione nazionale che raccoglie gli ispettori, i periti tecnici, direttivi e dirigenti di polizia, da quando ai conducenti delle berline ministeriali è stato rilasciato il tesserino da pubblici ufficiali che permette loro di utilizzare paletta e lampeggianti. «Ebbene - spiegano Flavio Turzi, presidente nazionale, e Filippo Bertolami, a capo del comitato funzionari del sindacato - s’è perso il conto delle scorte e tutele fornite dagli Ispettorati presso il Quirinale, il Vaticano, la Camera, il Senato, Palazzo Chigi e il Viminale. Basta dare un’occhiata alla lista dei ministri e sottosegretari lievitata rispetto alla passata legislatura per averne un’idea». Per queste, manco a dirlo, nessun contingentamento di carburante, fissato a 20 litri max per le pattuglie del 113 e della stradale. L’Anip ha messo a punto un dettagliato dossier su mancanze e paradossi della sicurezza capitolina. Volanti su strada dimezzate, 113 a singhiozzo, pratiche per passaporti e permessi di soggiorno al rallentatore: «Nella sala operativa di via di San Vitale a rispondere ai cittadini sono appena quattro operatori per turno - dicono -. Inoltre, delle 25 linee disponibili, cinque sono in avaria da tempo e altrettante, per un guasto mai riparato, sono a binario morto. Vale a dire che, sebbene la chiamata risulti libera, non comparirà mai sul terminale dell’operatore. Quindi non avrà alcuna possibilità di risposta». Insomma si può stare anche mezz’ora in linea con la polizia senza riuscire a parlare con un agente. Tanto che i poliziotti consigliano: riagganciare al decimo squillo a vuoto e riprovare. Altra storia quella dei passaporti. «Il nuovo sistema informatizzato introdotto a maggio - affermano i sindacalisti - ha mostrato subito le proprie falle. Al momento, sono solo cinque i commissariati (Trevi, Prati, Esposizione, San Paolo e Fidene) dotati delle macchinette capaci di rinnovare e rilasciare i titoli di espatrio senza passare per l’ufficio centrale di Villa Ricotti. I restanti 44 commissariati devono ogni giorno fare la spola con la centrale per portare circa 1500 pratiche al mese. La situazione è al collasso e in prossimità delle ferie estive possiamo prevedere 35-40 giorni d’attesa per chi ne fa richiesta». La soluzione? A portata di mano, in realtà. «Basterebbe delegare - aggiungono - tutti i dirigenti di commissariato alla firma almeno dei rinnovi. In questo modo si decongestionerebbe la mole di lavoro per Villa Ricotti. E comunque tutto potrebbe essere risolto con la distribuzione a tappeto delle macchine informatizzate per la stampa e la digitalizzazione dei dati». Idem per i permessi di soggiorno.

Ma qui è l’interfaccia non condivisa tra i sistemi operativi delle Poste e del ministero degli Interni ad avere causato ritardi e intoppi.

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