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Berlusconi: "Amore vince sull'odio. Grazie"

Il primo messaggio del premier dopo l'aggressione: "Grazie di cuore ai tantissimi che mi hanno mandato messaggi di vicinanza e di affetto". Il dottor Zangrillo: "Sarà dimesso domani, nessun impegno per due settimane". Letta: "Berlusconi vuole che si vada avanti". Don Verzè: "E' afflitto, ma è un uomo davvero ottimista". La telefonata di Fini: "Silvio come stai?". L'amico Putin: "Silvio, sei stato coraggioso". Tutti in fila per fare visita al Cav: guarda la gallery

Berlusconi: "Amore vince sull'odio. Grazie"

Milano - "Grazie di cuore ai tantissimi che mi hanno mandato messaggi di vicinanza e di affetto. Ripeto a tutti di stare sereni e sicuri. L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio": questo il messaggio del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che appare sulla home page del sito ufficiale del Pdl. Il messaggio è datato 15 dicembre. Sul grande banner che contiene il messaggio del premier si alternano anche altri "messaggi" (come quello di Bondi o quello che invita all’iscrizione al Pdl) insieme all’invito ad andare sul sito www.forzasilvio.it dove è possibile registrarsi e inviare un messaggio di solidarietà per il premier.

Seconda mattina in ospedale Il presidente del Consiglio si è svegliato molto presto anche questa mattina nella sua stanza al settimo piano dell'ospedale San Raffaele di Milano, dove ha passato la sua seconda notte di ricovero dopo l'aggressione subita domenica. Oggi sarà sottoposto ad altre visite mediche, ma il dottor Alberto Zangrillo ha assicurato che il premier potrà essere dimesso domani. Questa mattina, all’ingresso dell’ospedale, è comparso uno striscione fatto dai tifosi della curva sud del Milan: "Forza presidente". Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha raccontato che Berlusconi gli ha detto di "andare avanti e di raddoppiare il nostro impegno".

Domani le dimissioni dal San Raffaele Il medico personale del presidente del Consiglio, Alberto Zangrillo, che è anche primario di anestesia e rianimazione all’ospedale San Raffaele di Milano dove Berlusconi è ricoverato, ha fatto sapere che il premier dovrebbe essere dimesso domani, "con la raccomandazione di astenersi da impegnative attività pubbliche per almeno due settimane". Le condizioni cliniche "non destano preoccupazioni" anche se "permangono i problemi legati alla sintomatologia dolorosa dovuta agli esiti del trauma subito e, in particolare, alla riacutizzazione della cervicalgia che nei mesi precedenti aveva afflitto il presidente in più di una circostanza". "L’ho trovato molto afflitto perché non pensava si arrivasse a tanto odio - ha commentato don Luigi Verzè, presidente della fondazione San Raffaele - Berlusconi non è capace di odio, è capacissimo di amare". "E' un uomo ottimista, sempre ottimista - ha continuato don Verzè - vuole tornare a lavorare subito, ma lavora anche qua. Ieri erano su tutti i ministri".

Le speranze di Alfano Dopo l’aggressione a Berlusconi la speranza e l’augurio del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, è che "da questo male possa nascere il bene, speriamo che da questo episodio molto negativo possa nascere una vera ripresa di serenità anche nelle fasi di contrasto politico". Secondo il ministro infatti è legittimo il confronto politico "ma nel merito dei problemi e senza indulgere a una contrapposizione che pretende di essere uno scontro tra il bene e il male" perchè quando si pretende di dimostrare che lo scontro non avviene sui principali temi di politica "ma tra il bene e il male questo seme di odio e di possibile vendetta può attechire non solo nella mente di un pazzo". In generale sulle condizioni di Berlusconi, che il ministro è andato a trovare in ospedale, Alfano ha dichiarato di averlo rovato "tonico e motivato e ovviamente afflitto dal dolore di medicazioni molto ingombranti per il viso".

La telefonata di Fini
"Allora Silvio come stai?". Il presidente della Camera anche oggi si è voluto sincerare delle condizioni di salute di Silvio Berlusconi ancora ricoverato al San Raffaele di Milano. Gianfranco Fini ha chiamato al telefono il premier per ribadire la sua vicinanza. Un gesto forse anche per sottolineare che le parole della terza carica dello Stato questa mattina non volevano affatto significare uno strappo nella maggioranza. Fini ha criticato in Aula apertamente il governo per aver deciso di porre la fiducia sulla Finanziaria nonostante che ci fossero solo una cinquantina di emendamenti. Per il presidente della Camera dunque non c’era alcun motivo per ricorrere allo strumento della fiducia.

Fini, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari del Pdl, avrebbe anche stigmatizzato i toni usati in Aula da alcuni esponenti della maggioranza.

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