Politica

Berlusconi discute con tutti su Facebook

RomaIn Rete qualche volta c’era già andato. Anche se sotto sotto, come ha più volte confessato in pubblico, ad Internet aveva sempre preferito un motore di ricerca umano: Gianni Letta. Ma adesso Silvio Berlusconi si spinge oltre, infrangendo per la prima volta la barriera del «social network» per antonomasia, Facebook. L’occasione gliela offre il Giornale, che ospita sulla propria pagina web un intervento del premier - a cui giungono 1.300 commenti in 8 ore - volto a ringraziare gli elettori di centrodestra che hanno contribuito alla «vittoria» e a rilanciare la stagione delle riforme.
Ma non solo. Nel messaggio audio registrato, infatti, l’inquilino di Palazzo Chigi si lancia nell’elogio telematico. «Facebook è una nuova occasione per conoscersi - attacca il presidente del Consiglio - una piazza virtuale dove è possibile presentare e difendere le proprie idee, soprattutto quando si accende il confronto politico». E «per quanto ci riguarda», aggiunge Berlusconi, rivolgendosi ai suoi sostenitori online, «veniamo da una difficile campagna elettorale e molti di voi si sono schierati al nostro fianco nel nome dei nostri stessi valori, di libertà e di democrazia. Lo state facendo anche ora su Facebook difendendo le vostre posizioni, i successi del nostro buon governo, i nostri programmi, i nostri candidati. Per questo vi ringrazio di cuore, uno a uno».
Il capo del governo continua a tirare le somme: «Se abbiamo ottenuto un’ottima vittoria elettorale, se la positività e l’ottimismo hanno vinto sul pessimismo e sul catastrofismo della sinistra, è anche grazie a voi». Poi volge lo sguardo alle prossime sfide politiche: «Adesso che inizia un periodo di tregua elettorale, potremo finalmente avviare la stagione delle grandi riforme». Segue il percorso cui mira il centrodestra: «La riforma dello Stato, una grande e profonda riforma della giustizia, un’altra con l’ammodernamento del fisco».
Questioni che coinvolgono l’intera cittadinanza. Motivo per cui il premier rimarca: «Sono convinto che nel momento in cui si interviene su temi così importanti, sia fondamentale ascoltare i suggerimenti dei cittadini». Ecco perché, è questa la novità, «utilizzeremo Internet e Facebook, prestando a voi, amici del Giornale, la massima attenzione». L’obiettivo dichiarato è «costruire una grande rivoluzione liberale, per rendere il nostro Paese più moderno e più libero».
Concetti che ripropone, sempre su Internet, ma stavolta in un messaggio inviato ai promotori della Libertà. «Nei prossimi tre anni realizzeremo le grandi riforme», assicura Berlusconi, che allega un messaggio in bottiglia per Bersani & company: «Non sappiamo se l’opposizione, o almeno una parte di essa, abbandonerà finalmente i toni e gli atteggiamenti di ostilità preconcetta sinora messi in campo. Me lo auguro. Noi comunque avvieremo il percorso delle riforme e giungeremo all’obiettivo di fare dell’Italia una nazione più efficiente e più moderna». Intanto, «con i nostri alleati, governiamo già la maggioranza delle regioni, ovvero 42 milioni di italiani». E «potremo attuare celermente il nostro programma sul piano casa, sulla sanità, sul taglio della burocrazia, sulla tutela del verde».
Il leader del Pdl sembra dunque prenderci gusto («l’idea di Facebook è venuta dal Giornale, ma è da tempo che voleva farlo», rivela Paolo Boniauti). Canale funzionale, se di supporto al tradizionale schema mediatico stampa-radio-tv, a veicolare messaggi politici diretti magari ad un target differente. Di solito composto da giovani. Non a caso, il Cavaliere arriva dopo Barack Obama, che su Facebook ha costruito la sua campagna elettorale, e Nicolas Sarkozy (da pochi giorni ha fatto il restyling del proprio sito). Senza dimenticare Angela Merkel o Gordon Brown, che navigano pure attraverso Twitter, altro strumento comunicativo in voga.
Ma per il Cavaliere (versione internauta) non finisce qui. Lo anticipa Antonio Palmieri, responsabile Internet del Popolo della libertà: «A breve lanceremo il sito ilgovernodelfare.it, affiancando il cammino delle riforme, interrogando e facendo partecipare direttamente gli italiani.

Ci sarà quindi un “gazebo telematico” per chiedere ai cittadini che tipo di riforme vogliono».

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