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Berlusconi: "Io non sono un santo"

Il premier all'inaugurazione dei lavori della Brebemi: "Qui ci sono un sacco di belle figliole e di imprenditori. Io non sono un santo, speriamo lo capiscano anche quelli di Repubblica". Ecco chi tiene in piedi la persecuzione mediatica contro il Cavaliere

Berlusconi: "Io non sono un santo"

Brescia - Gli "attacchi personali" che sto ricevendo "non mi toccano" perché quello che conta è "l’azione del governo": chi attacca "da cacciatore è diventato cacciato perché ha perso di credibilità e di voti". Così il premier Silvio Berlusconi nel suo intervento alla direzione del Pdl a proposito di quanto trapelato in questi giorni su alcuni giornali. Secondo il capo del governo, la "campagna" nei suoi confronti "si ritorcerà contro" chi la pratica.

Gli attacchi al premier Il presidente del Consiglio era tornato sulle sue questioni personali anche all'inaugurazione dei lavori della Brebemi: "Come ha ricordato il nostro presidente a vita della Lombardia, Roberto Formigoni, che ha usato un termine non bello, antropizzato, mentre ci sono una sacco di belle figliole, di imprenditori solidi... io non sono un santo, lo avete capito tutti, speriamo che lo abbiano capito anche quelli di Repubblica". Poi, nel pomeriggio, dopo l'ennesimo attacco dell'Espresso il premier ha avvertito: "Chi mi attacca da cacciatore è diventato cacciato perchè ha perso credibilità e lettori. Questa faccenda si ritorcerà contro". "Cercano di far fuori la persona perchè non hanno da fare altre critiche", ha continuato Berlusconi invitando, quindi, a "lasciare ad altri queste robe di bassissimo livello che non mi feriscono assolutamente" anche perché "sono assolutamente convinto che gli italiani non siano quegli sciocchi che la sinistra vorrebbe dipingere".

L'inaugurazione della Brebemi nel 2012 Il presidente del Consiglio si è detto sicuro di essere presente anche all’inaugurazione dell’autostrada fissata per il 31 dicembre del 2012. "Saremo ancora qui - ha detto sorridendo - come può fare l’Italia a fare a meno di noi?". "Sono felice di essere qui questo è un momento che aspettavo da cinque anni. E' un’opera non necessaria, ma indispensabile - ha precisato Berlusconi - e questo lo sa bene chi va a lavorare ogni giorno. Da quando è stato aperto il passante di Mestre ho attribuito ancora più importanza a quest’opera. Cinque anni sono però troppi: con il ministro Matteoli ci siamo impegnati a ridurre i tempi di approvazione. Altra cosa fondamentale è il project financing: la Brebemi sarà realizzata tutta con soldi privati e nessun soldo dello Stato".  

La crisi ormai si è sfogata "La crisi si è sfogata per quanto riguarda il sistema finanziario - ha assicurato il capo del governo -. Chi doveva fallire è fallito, chi ha preso i soldi in borsa li ha persi, chi ha dei titoli li ha chiusi nel cassetto e aspettando la ripresa. Non dobbiamo avere paura della crisi ma dobbiamo riprendere le nostre abitudini, andare in vacanza, possibilmente in Italia e non all’estero, e dobbiamo ricominciare a far lavorare le imprese, mantenere la domanda". Berlusconi ha quindi ricordato che le banche italiane "hanno usufruito solo in minima parte dei 12 miliardi stanziati dal governo per la loro patrimonializzazione. Le banche davanti alla crisi hanno una responsabilità e noi dobbiamo chiedere loro un maggiore coraggio e meno prudenza".

Niente più attacchi alle nuove opere "Lo Stato metterà in campo la sua forza per far sì che non ci siano più attacchi alle opere". Il premier lo puntualizza con un certo vigore: "Il mio governo utilizzerà la forza contro eventuali minoranze che si attivino per impedire la realizzazione di grandi opere", ha ribadito il premier, che poco prima si era soffermato su quanto era avvenuto per il ponte sullo stretto: "sapete come è stato fermato il progetto? È bastato un incontro di 5 minuti, durante il quale Di Pietro disse che avrebbe intralciato le rotte dei delfini e dei gabbiani".

Diciannove nuovi cantieri Il premier si impegna a inaugurare 19 cantieri entro la fine dell’anno: "Credo che si debba seguire questo esempio e credo anche che come sta succedendo in altri casi si possono moltiplicare i cantieri facendoli diventare senza sosta, con i lavori che vanno avanti senza interruzioni con tre turni al giorno, in modo da ridurre i tempi per la realizzazione delle opere".

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