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Berlusconi rilancia il Pdl: "Ricambio generazionale Nel 2013 governeremo noi"

Per il Cav il governo arriverà a fine legislatura, ma l'ex premier pressa il partito: "Siamo in campagna elettorale". Sulla manovra: "Aumento spropositato di tasse. L'avessi fatta io, mi avrebbero linciato"

Berlusconi rilancia il Pdl: "Ricambio generazionale  Nel 2013 governeremo noi"

Il Pdl sostiene il governo Monti e più volte ha escluso le elezioni anticipate. L'ennesima conferma viene da Silvio Berlusconi, che sta preparando la campagna elettorale, ma per il 2013. Nonostante la caduta del suo governo, però, il Cavaliere - che ieri ha telefonato a una cena organizzata da Michaela Biancofiore - non si perde d'animo ed è certo che tra un anno "saremo nuovamente chiamati dai cittadini a responsabilità di governo". In un intervista a Chi, inoltre, Berlusconi ribadisce che non si ritirerà dall'agone politico: "Smetterò soltanto quando l'Italia sarà davvero un Paese liberale". A capo del nuovo Pdl, quindi, non ci sarà lui: l’ex premier chiede, come ripete da mesi, che nel Popolo delle libertà ci sia un ricambio generazionale e che il leader del partito sia uno "straordinario" Angelino Alfano.

Il Cavaliere è tornato anche sulla manovra varata in questi giorni da Mario Monti. Un decreto in cui spicca "l'aumento spropositato della tasse che graverà sul menage familiare dei cittadini e soprattutto dei cittadini più deboli, anziani e pensionati". Ma soprattutto un pacchetto che mai il vecchio governo avrebbe potuto proporre: "L’avessi fatta io, mi avrebbero come minimo linciato". L'ex premier ha ricordato come il suo governo sia riuscito, nonostante la crisi, a abbassare le tasse con la cancellazione dell’Ici sulla prima casa e a tagliare la spesa pubblica, senza chiedere maggior sacrifici agli italiani. "Anche perchè più si tassa , più è alto il rischio di recessione", ha specificato.

Il governo è stato costretto a dimettersi per "un’assoluta assunzione di responsabilità, pur senza essere mai stato sfiduciato in Parlamento o battuto elettoralmente, innanzi alla escalation di attacchi provenienti da un’opposizione irresponsabile, unica in Europa che in un momento di crisi attacca il suo governo, e da categorie e parti sociali interessate, che oggi forse si sono accorte dell’errore di aver indotto alle dimissioni un governo politico, legittimo, al quale per natura democratica è imposta la discussione con le parti"

 

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