Elezioni Amministrative 2011

Bersani: "E' una valanga Da Berlusconi fase nuova Faccia un passo indietro"

Il Pd festeggia: "Risultati ogni più rosea previsione a Milano, a Napoli e in tutta Italia". Festa in piazza. Fini: "Berlusconi raccoglie quello che ha seminato". L'opposizione prova la spallata: "Il premier lasci". Pdl, Bondi si dimette da coordinatore

Bersani: "E' una valanga 
Da Berlusconi fase nuova 
Faccia un passo indietro"

Roma - Esulta il Pd. E si prepara a festeggiare in piazza il risultato dei ballottaggi. A Milano, con i sostenitori di Pisapia riuniti al teatro dell'Elfo e in piazza Duomo, e a Roma dove i Democratici hanno prenotato piazza del Pantheon. Bersani, prima di salire sul palco, se la cava con una battuta: "Abbiamo pareggiato 4-0" alludendo al fatto che il Pdl aveva definito un pareggio l’esito del primo turno alle amministrative. E dal palco cita Crozza: "Abbiamo smacchiato il giaguaro...". Festeggiando anche con l'ex premier Romano Prodi. Poi torna serio: "Tra il primo ed il secondo turno è stata una vera e propria valanga". Così Bersani commenta l’esito delle amministrative aggiungendo che "c’è stata una riscossa civile e morale alla quale il Pd si è messo al servizio. Noi governeremo per tutti, abbiamo una certa idea di come si governano le città, lo faremo con le nostre idee, con i nostri valori ma lo faremo per tutti". Poi la richiesta: "Lancio un appello estremo a Berlusconi e al centrodestra: riflettano e non impediscano una nuova fase politica" aggiungendo che "da queste elezioni emerge che il centrodestra non ha più la maggioranza nel Paese. Una nuova fase politica si apre con le dimissioni del governo e dopo le dimissioni la strada maestra sono le elezioni. Noi però siamo pronti a considerare percorsi per fare una nuova legge elettorale con la quale sarebbe meglio andare al voto".

Il Pd esulta "Il risultato dei ballottaggi è andato oltre le più rosee aspettative" è il primo commento del Pd, affidato a Davide Zoggia, dei risultati dei ballottaggi. "C’è un segno omogeneo su tutto il territorio nazionale della vittoria del Pd e del centrosinistra - ha aggiunto il responsabile enti locali del partito - per questo c’è grandissima soddisfazione. Siamo avanti anche a Cagliari, a Trieste, a Pordenone, a Crotone. Nella Provincia di Trieste e di Mantova, ad Arcore, a Chioggia, a Iglesias, Casoria, Melfi. Insomma vinciamo in tutto il territorio nazionale". Zoggia fa sapere anche che arrivano dati positivi da "Rimini, siamo al 54%, siamo avanti a Cattolica, dovremmo vincere addirittura a Domodossola, a Novara siamo al 54% a metà dello spoglio. Sono dati molto significativi per il Pd e per il centrosinistra".

Lo sfratto di Vendola E Nichi Vendola, leader di Sel, dalla piazza festante di Milano, parla di "una vittoria imponente, travolgente, un avviso di sfratto per chi occupa Palazzo Chigi. È la fine di 15 anni, di un lungo ciclo politico e culturale, di una classe dirigente impresentabile". Così Vendola ha commentato i risultati dei ballottaggi, durante la festa in piazza Duomo per il neosindaco di Milano Pisapia. "Il dato di questi ballottaggi - ha aggiunto - è così omogeneo che non ci si può arrampicare sugli specchi. È la fine di una classe dirigente impresentabile".

Fini all'attacco Gianfranco Fini legge il voto dei ballottaggi come una rivincita personale: "Berlusconi ha raccolto quel che ha seminato. Il risultato elettorale dimostra che chi semina vento raccoglie tempesta. Da uomo del centrodestra sono tutt’altro che felice del risultato ma ho la coscienza a posto perché quando, 15 mesi fa, misi in guardia il presidente dalla deriva che si stava prendendo, fui messo alla porta. Ma dico a Berlusconi che non può prendersela con nessun altro se non con se stesso e i suoi cattivi consiglieri" ha detto il leader di Fli, Gianfranco Fini, in occasione di un suo intervento al festival della felicità. Poi la previsione: "Anche se il governo non cade il berlusconismo è archiviato". Poi chiede le elezioni anticipate: "Se continuiamo questa legislatura con un agenda parlamentare che non è quella dei cittadini è molto peggio che andare alle urne. Non è possibile arrivare a fine legislatura con questo scontro al calor bianco. Non mi stupirei se Berlusconi ora raggranellasse qualche altro cosiddetto responsabile, mi preoccupo di continuare in parlamento a discutere di questioni che non sono nell’agenda degli italiani perché Berlusconi continua nella sua ossessione della giustizia".

Di Pietro vuole le dimissioni "Berlusconi deve dimettersi al più presto dal governo". Lo ha detto il leader Idv, Antonio Di Pietro, in conferenza stampa al comitato elettorale di De Magistris. "In tanti posti - ha spiegato l’ex pm - forse anche ad Arcore, è stato dimostrato che l’alternativa possibile c’è e per una volta puoi prendere in giro tutti gli italiani o per due volte. Invece Berlusconi li ha presi in giro per troppe volte e oggi è stato dimostrato che deve lasciare al più presto il governo perché ha perso la fiducia della maggioranza degli italiani, fiducia che perderà definitiovamente il 12 e il 13 giugno col voto del referendum. La maggioranza degli italiani lo vuole mandare a casa".

Fli e la fine del berlusconismo "Berlusconi aveva chiesto un referendum sulla sua persona: è stato sonoramente bocciato e siamo dinanzi alla fine del berlusconismo e alla prova che appena ha rotto con Fini per andare avanti con i Responsabili, un gruppo mercenario della politica, il premier non ha possibilità di vincere". Lo afferma Italo Bocchino di Fli allo speciale elezioni de La7. "Oggi - spiega - Berlusconi si trova con un centrodestra che, con questi numeri, non è più in grado di vincere. A Napoli Lettieri ha pagato molto l’essere il candidato di Cosentino. L’unica cosa certa - prosegue Bocchino - è che c’è stato un voto per punire gli ultimi 15 mesi del governo Berlusconi e la sua maggioranza presa al mercato dei parlamentari".

L'Udc: "Il premier faccia un passo indietro" "Adesso tutti dovranno riflettere. Le forze di opposizione, che non possono illudersi di avere già creato un’alternativa per il solo fatto che Berlusconi è stato sconfitto. E le forze di maggioranza: se capiscono il messaggio degli italiani, non possono che chiedere a Berlusconi di fare rapidamente un passo indietro per ricomporre l’unità dei moderati". Parla, a nome dell’udc e del Terzo polo , Lorenzo Cesa. "Il presidente del Consiglio ha trasformato le elezioni amministrative in un referendum sul suo governo ed è stato sonoramente bocciato dagli italiani, al primo e al secondo turno. Ha preso di mira fin dall’inizio della campagna elettorale il Terzo Polo e i suoi leader e di conseguenza ha ricevuto dai nostri elettori a Milano e Napoli un voto compatto ai candidati dell’opposizione".

Ma Cicchitto dice no "Non siamo alla vigilia né della fine del governo né della fine di Berlusconi o del Berlusconismo" ha detto il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, commentando nello studio del Tg1 gi risultati dei ballottaggi. "Dobbiamo fare una riflessione politica, ma Pd e Udc sappiano che fra elezioni politiche e amministrative c’è una bella differenza".

Bondi si dimette "Valutati i risultati elettorali intendo rimettere il mio mandato di coordinatore nelle mani del presidente Berlusconi. Ritengo che da questo momento Berlusconi debba ricevere non solo la più ampia fiducia e solidarietà, ma soprattutto la assoluta e incondizionata libertà di decisione e di iniziativa per quanto riguarda il futuro del partito" dice il coordinatore del Pdl Sandro Bondi.

Quagliariello avverte la Lega "Le elezioni sono state perse, senza mezzi termini": lo ha detto il vicepresidente dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello. "Un governo sta in piedi a due condizioni - ha aggiunto -. Che non si stacchi la spina dall'alto, e quindi che la Lega non stacchi la spina, e che non si sgretoli l'apparato parlamentare.

Ma dai recenti sondaggi il Pdl è ancora il primo partito in Italia".

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