Politica

Bertolaso ad Haiti? E' una boutade"

I dialoghi intercettati fra i funzionari della Protezione civile finiti in manette

Il viaggio di Bertolaso ad Haiti? «Una boutade». Parola del solito Angelo Balducci. È il 23 gennaio scorso e Balducci parla con Mauro Della Giovampaola, un altro dei funzionari arrestati. Il discorso cade su un certo Francesco che per i magistrati è Francesco Piermarini, il cognato di Bertolaso. Della Giovampaola racconta di aver ricevuto una telefonata da Francesco, «che è stato lì a parlare in via Ulpiano», alla sede della Protezione civile. Ci vorrebbe Bertolaso che è di rientro da Haiti. «Perché - spiega Balducci - è andato lì per fare 'sta boutade, perché insomma... mi pare andare lì un giorno e mezzo non credo che..» Della Giovamapola annuisce: «Infatti». E Balducci annuncia di aver inviato al capo della Protezione civile un sms per incontrarlo e farsi raccontare quel che ha visto nell'isola devastata dal terremoto.
Passa qualche giorno, Berlusconi dichiara che nominerà Bertolaso ministro. L'avvocato Edgardo Azzopardi, in ottimi rapporti con Balducci, e l'ingegner Massimo Sessa, dirigente del Ministero delle infrastrutture, commentano maliziosi. «Adesso - attacca Azzopardi - Berlusconi stava a Coppito e ha detto in diretta ringraziamo paraparaparà.. la cosa che di più e io lo faccio ministro...non so se è stata una boutade..lui si è coperto il viso... Bertolaso... come se si mettesse a piangere si commuovesse». Sessa, sarcastico, chiede: «A piangere perchè si è commosso?» Azzopardi, perfido, sta al gioco: «Si è commosso, però non so..se rideva o se piangeva.. hai capito?... io che però, come diceva il gobbo... a pensare male non si fa peccato... allora ho fatto un retropensiero».
Nella rete dei brogliacci finisce anche Manuela Manenti, vice di Bertolaso in Abruzzo. La donna si sfoga con Balducci: «I militari sembrava che facessero l'ira di Dio... fan peggio di noi che siamo l'armata Brancaleone... Io - prosegue lei - poveretta più in là non posso andare... perché ho persone che sono dei deficienti, non ho persone tecniche. Se mi dai armi spuntate faccio quello che posso». Balducci la rincuora: «Tu devi uscire a testa alta».
Ma Balducci è ovunque. Pure all'Unicef, dove avrebbe trovato un lavoro part time per il figlio Filippo.

E Filippo, che è anche assistente del direttore artistico dell'auditorium di Roma, chiama preoccupato il commercialista per valutare come il doppio stipendio peserà sulle tasse.

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