Biella, a passeggio tra i santuari Arte e shopping sulla via della lana

Biella, a passeggio tra i santuari Arte e shopping sulla via della lana

E' mattino presto al santuario di Oropa, il momento migliore. Quello del silenzio e della meditazione prima dell'arrivo dei pullman di turisti e pellegrini. Quando i profili degli alberi si stagliano ancora incerti nella bruma mattutina. Non una singola chiesa ma un complesso monumentale imponente, a pochi minuti da Biella. Nella costruzione di quello che ancora oggi è il più importante centro di culto mariano delle Alpi si sono cimentati architetti del calibro di Juvarra, Beltrame, Guarini. In origine, nel Seicento, in questo angolo estremo del Piemonte era stato studiato un grandioso progetto che prevedeva la realizzazione di un Sacro Monte tra Graglia e il colle San Carlo. Una «novella Gerusalemme» piemontese che ipotizzava la costruzione di oltre cento cappelle. Oggi a piedi tra boschi di faggi e betulle una rete di sentieri collega i luoghi sacri: Oropa, il santuario di Graglia, S. Giovanni d'Andorno. E Rosazza, singolare borgo di montagna.
Le Alpi biellesi sono da secoli terra di pellegrinaggi perché da qui passava la via Francigena. Così recentemente il patrimonio sentieristico della provincia è stato riqualificato. Sono stati perfezionati gli itinerari già esistenti e sono stati migliorati i servizi ricettivi di appoggio agli escursionisti. Presso tutti i santuari ospizi e locande ospitano il viandante a prezzi contenuti. Ma si può fare trekking anche lungo i tanti percorsi dell'Oasi Zegna a Bocchetto Sessera, sull' Alpe Monticchio. O lungo i sentieri della Riserva Naturale della Bessa, la più grande miniera d'oro a cielo aperto d'Europa, tuttora attiva e visitabile. E dove chiunque può cimentarsi nella ricerca delle pagliuzze gialle nel letto del torrente Elvo.
L'intera storia del biellese, la sua ricchezza, è legata all'acqua. Liquido prezioso e privo di calcare che spiega la vocazione di questo territorio alla lana e il successo di marchi famosi, esempio di creatività e produttività tutta italiana. E che si sono resi promotori di iniziative a favore del territorio. L'Oasi Zegna è un'area di 100 chilometri quadrati senza confini precisi nel cuore delle Alpi biellesi. Arriva fino a Bielmonte dove d'inverno si scia. In quest'area montana il capostipite Ermenegildo introdusse 500mila abeti rossi. Ma c'è anche il parco della Burcina, creato da Giovanni Piacenza (il nome è quello di un altro lanificio storico i Fratelli Piacenza) dove sono stati piantati cipressi, cedri, rododendri. E cinque sequoie per celebrare l'emanazione dello statuto Albertino, la carta costituzionale concessa dal re Carlo Alberto ai suoi sudditi. (visite guidate al territorio: Naturarte, www.naturarte.net).
L'Oasi Zegna in particolare propone un ricco calendario di appuntamenti che coprono l'intero arco dell'anno (www.oasizegna.com). E può essere punto di partenza per un tour lungo la «Strada della Lana», un percorso che unisce i maggiori punti di interesse del tessile biellese, aziende attive e lanifici dismessi, archivi, musei. Dai romani ai giorni nostri venti secoli d'attività legate ai filati. E per gli amanti dello shopping una cinquantina di spacci ed outlet (aperti in tutte le stagioni).
Il Biellese offre una varietà di paesaggi naturali davvero particolari: monti, valli, colline, torrenti e, a tratti, le risaie. «Il nostro mare a quadretti», lo definiscono gli abitanti. Da cui si ricava il Carnaroli e il Venere nero, specialità della zona.
Ma le sorprese non sono finite. Visitare il Ricetto di Candelo è come tornare in pieno Medioevo. Perché il Ricetto, struttura fortificata, non è il «solito» castello ma un borgo voluto e costruito dal popolo per conservare vino e cereali. Avendo quindi funzione di cantina «comunitaria» e non essendo mai stato abitato non ha subito alcuna trasformazione. Mentre a pochi chilometri di distanza ma con un salto di secoli si giunge a Cittadellarte. Fucina artistica all'interno dell'ex lanificio Trombetta fondato da Michelangelo Pistoletto, animatore e protagonista dell'Arte Povera. Un «generatore di energia creativa» e punto di riferimento per l'arte contemporanea che raccoglie opere di giovani emergenti ed artisti affermati.
Appuntamenti da non perdere: il Festival internazionale del risotto italiano, dal 27 ottobre al 4 novembre a Biella. Foliage, visite guidate alla scoperta dell'autunno. E un consiglio per gourmet: il risotto all'Erbaluce, bianco doc, che si mangia al ristorante Croce Bianca nella grande corte di fronte al santuario di Oropa.
Info: www.atl.biella.it Numero verde: 800.811.

800.

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