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Bielsa perde le finali. Ma l'importante è arrivarci

Il tecnico argentino dell'Athetic Bilbao sconfitto dal Barcellona di Guardiola in Coppa del Re. Ricorda Cooper: sarà per quello che piace a Moratti?

Ha perso due finali, anche per questo magari piace a Moratti. Marcelo Bielsa autografa il contro double, con l'Athletic Bilbao subisce il 3-0 dal Barcellona in coppa del Re, idem all'inizio del mese, contro l'Atletico Madrid in Europa League. Viene in mente Hector Cuper, ingaggiato dall'Inter dopo le sconfitte all'ultimo atto di Champions League, con il Real Madrid e ai rigori, a Milano contro il Bayern. Il 5 maggio 2002 l'hombre vertical perse lo scudetto per il 4-2 all'Olimpico con la Lazio, ma senza moggiopoli se lo sarebbe aggiudicato in anticipo. Quest'altro argentino ha fatto il massimo, conducendo i baschi a due finali, da mezzo secolo i biancorossi sono senza trofei, in stagione sono andati ben oltre l'orgoglio per la propria terra. In Europa League hanno estromesso le più quotate, entrambi i Manchester, con soli giocatori euskadi, regione di 2 milioni e 157mila abitanti. El Loco guidò Argentina e Cile, era la prima scelta di Moratti per l'addio a Leonardo, ma aveva già dato la sua parola al Bilbao, non se l'è rimangiata. Succede a chi perde le finali di essere ricordato come gatto nero (Robben due Champions con il Bayern e il mondiale ai supplementari con l'Olanda; Zidane due Champions League sfumate con la Juve) mentre chi esce ai primi turni anche con le squadre migliori è dimenticato.
Indimenticabile, peraltro, la stagione di Leo Messi, 73 gol in 59 partite, con il Barcellona. Niente scudetto, sconfitto in casa dal Real Madrid, fuori in semifinale di Champions con il Chelsea, sbagliando il rigore decisivo, ma quattro trofei li ha portati a casa e si ricandida per il pallone d'Oro, magari quest'anno sarà premiato il protagonista degli Europei, per interrompere la sua dittatura. Pep Guardiola, invece, si è autoescluso, dopo 4 stagioni, lascia con il 14° trofeo, su 19 finali disputate: tre Liga, due Champions, due Coppe del re, tre supercoppe di Spagna, 2 europee e 2 mondiali per club. L'ultima coppa è arrivata grazie alla doppietta di Pedro, lo spagnolo che due anni fa segnò in ogni atto conclusivo. Adesso tocca al vice, Tito Vilanova, l'ex regista del Brescia si prende l'anno sabbatico, dicendo ni a Qatar, Chelsea e Brasile. Magari tornerà presto sulla panchina blaugrana, se il collaboratore andrà male. «We are the champions», la colonna sonora risuonata al Bernabeu.

L'ex coppa dei campioni resta l'ossessione di Real e Barça, dunque di Vilanova e Mourinho, non più di Guardiola.

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