Cronaca locale

Blocco antismog, benzinai sul piede di guerra

Andrea Fontana

I benzinai milanesi contro il blocco del traffico di sabato prossimo. Lo stop alla circolazione di dodici ore per rientrare nei valori limite di smog in città fa insorgere i gestori degli impianti di carburante che chiedono alla Regione di rivedere il provvedimento anti-inquinamento.
Sotto accusa non tanto l'iniziativa in sé, definita da molti lodevole, quanto la data fissata dal Pirellone: sabato 7 gennaio, giorno compreso tra la festività dell'Epifania e la domenica. «Nei festivi vale la consueta turnazione che vede aperto circa il 25 per cento degli impianti, ma il blocco del traffico spingerà molti gestori a chiudere anche nel giorno di sabato col risultato che la maggior parte dei benzinai della città non lavorerà per tre giorni consecutivi» tuona Luca Squeri, presidente della Figisc, la federazione di categoria. Niente lavoro per le pompe di carburante dunque a cui si aggiungerebbero non pochi disagi per i cittadini in cerca di rifornimento, sostengono i vertici della Figisc, che hanno inviato un telegramma al governatore Formigoni e agli assessori all'ambiente, Domenico Zambetti, e al commercio, Franco Nicoli Cristiani, per spingere il Pirellone a tornare sui propri passi. La proposta: rinviare il divieto di circolazione alla domenica successiva.
«Il blocco al sabato è una sciocchezza - dice Romano Potito, benzinaio di via Arzaga -. Io non sono di turno né al venerdì né alla domenica, ma a questo punto rimango chiuso per tre giorni perché senza auto non lavoriamo lo stesso». Come lui farà più di un gestore su due a Milano, col risultato che su 213 impianti attivi in città meno di un centinaio recheranno il cartello «Aperto» anche solo per una giornata: all'Epifania e domenica serranda alzata per un esercente su quattro, mentre nel fatidico sabato senza le quattroruote trovare una pompa funzionante sarà un'impresa. Benzinai con le braccia incrociate per convenienza o per necessità dunque, visto che lo stop ai motori dalle 8 del mattino alle 20 di sera non renderebbe facile l'accesso o l'uscita dal centro a chi per regolamento sarebbe obbligato ad avere l'impianto aperto nella mattinata del sabato. C'è anche chi la prende con filosofia come Giuseppe Aiosa, che gestisce un Ip in viale Campania, «Va benissimo così, vorrà dire che riposerò un po' di più», ma erano in molti a sperare che il ponte della Befana sommato all'inizio dei saldi avrebbe risvegliato gli affari della prima parte di gennaio, tradizionalmente piuttosto scarsi.
Dalla semplice protesta alla guerra aperta con la Regione? Per ora. È lo stesso Squeri ad assicurare che i benzinai non adotteranno la linea dura con scioperi e blocco dei distributori.

«Questa situazione porterà già un disagio agli automobilisti e sarebbe ingiusto rispondere con una protesta che creerebbe altre difficoltà» spiega il numero dei gestori degli impianti di carburante, anche se dopo la protesta dei commercianti che ha spinto la Regione ad anticipare la stagione dei saldi per evitare la coincidenza con lo stop alle auto i benzinai non ci stanno ad essere gli unici a sopportare le conseguenze del blocco.

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