Giro d'Italia

Il Blockhaus a Pellizzotti Menchov perde qualcosa

L'italiano attacca ai piedi della salita e non lo prende più nessuno: ora è terzo in classifica a 2'. Di Luca recupera 8 secondi a Menchov, Basso paga, Sastre affonda

Il Blockhaus a Pellizzotti 
Menchov perde qualcosa

Blockhaus - La coltellata del Blockhaus. Lo strattone al Giro lo dà la tappa più breve. Le rampe del Gran Sasso avvolte dalle nuvole sono una scenografia sufficientemente apocalittica per un cambio della storia. Pellizzotti chiacchera poco e vince per distacco. Di Luca attacca lungo tutta la strada e riesce a recuperare qualche secondo a Menchov. Sastre perde subito le ruote dei migliori e sparisce di classifica. Basso insiste tenace e paga gli sforzi di Faenza e Monte Petrano. Garzelli maledice la "cotta" sull'Alpe di Siusi, altrimenti sarebbe davanti in classifica. Armstrong prova finalmente un attacco.

Pellizzotti sorprendente Franco Pellizzotti fa il capolavoro. Parte sulle prime rampe del Blockhaus e, a differenza di Basso nelle tappe passate, nessuno riesce a riprenderlo. Sembra il Pellizzotti della cronoscalata di Plan De Corones del 2008. Tappa breve, anche questa. E lui si esalta. Mette i riccioli biondi paralleli al manubrio e non si volta più indietro. Prova a seguirlo Lance Armstrong, almeno sulle prime rampe, ma l'americano non ce la fa. Pellizzotti viaggia fortissimo, accumula vantaggio su tutti e 15 i chilometri di salita. Maledicendo probabilmente la troppa neve che ha costretto gli organizzatori ad abbassare di 5 km l'arrivo fino ai 1.674 metri dell'hotel Mamma Rosa. All'arrivo sono una manciata più di 40 i secondi di vantaggio sul manipolo dei migliori. Che insieme all'abbuono lanciano Pellizzotti: è terzo in classifica a 2' dalla maglia rosa. Il nuovo capitano della Liquigas rilancia: "Menchov? Nessuno è sicuro di vincere, tutti possono avere una giornata storta, sicuramente il Vesuvio sarà l’ultima tappa importante per lui e per noi che proveremo ad attaccarlo. Tutto è possibile".

Di Luca per la sua gente L'aveva promesso. Ha cercato di mantenerlo. Danilo Di Luca voleva regalare un sorriso anche alla sua gente: un successo da abruzzese davanti agli abruzzesi sulla cima abruzzese del Giro. I confetti (per restare in tema con l'enogastronomia regionale) riescono male, stavolta. Pellizzotti se ne va e Di Luca non lo prende più. Durante i 15 km di salita Denis Menchov gli resta sempre attaccato alla ruota. Si staccano (e recuperano) Stefano Garzelli e Ivan Basso. Ma il killer punta al bersaglio grosso. Vuole lo scalpo del russo. A lungo la scena dei sue sembra quella indimenticabile tra Pantani e Tonkov. L'italiano a sgmabettare sui pedali, il russo seduto in sella che non perde un metro. Solo ai 200 metri finali la maglia rosa non riesce a rispondere. Di Luca guadagna 5", più l'abbuono. Ma per il secondo posto deve arrendersi all'ultimo scatto di un fantastico Garzelli. Fischiatissimo da tutto il pubblico. In classifica però il leader della Lpr ora è a 26" da Menchov.

Tutta la verità venerdì in cima al Vesuvio.

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