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La Boldrini ci ricasca: "Servono regole per web"

La presidente della Camera: "Le regole che ci sono sono dettate dai grandi soggetti economici"

La Boldrini ci ricasca: "Servono regole per web"

Laura Boldrini ci ricasca. A poco più di due anni dalla bufera sull'intervista a Repubblica in cui si scagliava contro "l'anarchia del web", la presidente della Camera torna alla carica sulla necessità di regolamentare quello "straordinario spazio di comunicazione, confronto, di partecipazione dal basso, di sviluppo economico e sociale, divenuto ormai presenza indispensabile nella nostra vita quotidiana, professionale, politica e sociale" che è internet.

"Uno spazio di cui dobbiamo preservare la capacità di libero sviluppo, di accesso e di neutralità. Un luogo dove i diritti della persona devono comunque trovare altrettanta tutela e vedere garantita la loro piena efficacia oggi minacciata da un'aggressione ai dati personali, da fenomeni violenti come il cyberbullismo, dalla creazione di oligopoli, dalla censura e dalla sorveglianza di massa", ha detto la Boldrini parlando della neutralità della rete all'Assemblea nazionale francese in occasione della firma della Dichiarazione comune sui diritti in Internet.

Poi però torna a chiedere regole specifiche per il web: "Non mi trovo d'accordo infatti con chi sostiene che per tutelare Internet è necessaria l'assenza di regole. Le regole infatti già ci sono ma sono dettate o dai grandi soggetti economici, che hanno di mira naturalmente il loro esclusivo tornaconto economico, ovvero da Stati che ne vogliono imbrigliare e limitare l'accesso come luogo di emancipazione e partecipazione democratica".

Il contesto è ancora quello della neutralità della rete (quella che riguarda la gestione dei sistemi e dell'accesso al web), ma il riferimento a violenza e cyberbullismo - tema caro alla Boldrini e per cui bastano tra l'altro le leggi già esistenti - fanno temere che la presidente voglia leggi speciali.

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