Cronaca locale

Bombe contro imprenditore edile a Vico Equense, arrestato l'esecutore

A Vico Equense i carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti un 34enne. Secondo gli inquirenti è il soggetto che ha piazzato due bombe contro un imprenditore edile del posto

Bombe contro imprenditore edile a Vico Equense, arrestato l'esecutore

A piedi, si avvicina lentamente, con circospezione. È incappucciato e coperto dalla testa ai piedi. Si guarda intorno. Non c’è nessuno. Si china, posiziona la bomba e scappa, lasciandosi alle spalle il bagliore della deflagrazione. È la drammatica sequenza di uno dei due attentati messi in atto contro un imprenditore di Vico Equense (Napoli).

Le immagini sono state catturate da telecamere di videosorveglianza presenti sul luogo dell’esplosione e sono state diffuse oggi dai carabinieri, in concomitanza con l’arresto del presunto esecutore materiale, un 34enne di Vico Equense gravemente indiziato di detenzione illecita di armi e ordigni esplosivi. All’alba di oggi i militari dell’Arma hanno dato esecuzione nei suoi confronti a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della procura.

A luglio scorso furono arrestati i due soggetti accusati di aver disposto il posizionamento degli ordigni: un imprenditore edile del posto, di 37 anni, e un complice 34enne di Pompei. Due le bombe carta fatte esplodere tra gennaio e febbraio scorso: una davanti a un hotel di Vico Equense che la ditta della vittima stava ristrutturando, l’altra davanti al suo garage privato.

Sulla base delle risultanza investigative, gli inquirenti ritengono che lo scopo degli attacchi fosse quello di soffiare gli appalti alla ditta dell’imprenditore colpito, che nello stesso periodo aveva subìto anche delle minacce e l’incendio doloso di un autoarticolato aziendale. Ai gesti intimidatori si aggiunse una telefonata fatta a un dipendente dell’azienda presa di mira: ”Dite al mastro vostro che deve portare quell’offerta a Vico Equense”. Per le minacce, l’incendio e le bombe devono rispondere l’imprenditore concorrente e un suo complice. E oggi il cerchio si chiude con l’arresto di colui che avrebbe piazzato materialmente i due ordigni esplosi nei mesi scorsi.

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