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Boom di dentisti con la laurea finta scaricata dal web

I carabinieri di Torino ne hanno scoperti 22. Alcuni non avevano alcun titolo vero, altri erano odontotecnici, con lo studio nascosto dietro passaggi segreti

Le lauree erano lì, bordate d'oro, in bella mostra sulle pareti del suo studio dentistico per fare colpo sui nuovi clienti. Da quella conseguita a Torino, la prima, a quelle specialistiche ottenute a Lione, Boston e Bucarest. Un curriculum di tutto rispetto, se non fosse stato per un particolare: quei titoli tanto esibiti erano stati scaricati da internet. Un trucco scoperto dai carabinieri del Nas di Torino, che hanno denunciato il falso dentista insieme ad altri 22 colleghi. Anche loro, ovviamente, finti.
Per tutti l'accusa è di esercizio abusivo della professione sanitaria. Un reato che ha portato anche al sequestro di otto strutture odontoiatriche, abusive o irregolari, e delle loro attrezzature. «Riuniti» dentistici (le super-attrezzate poltrone degli studi), apparecchiature radiologiche e laser per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro. Il bilancio è il risultato dei controlli effettuati dai militari del Nas, agli ordini del capitano Michele Tamponi, che nei primi mesi del 2010 hanno controllato una cinquantina di dentisti - o presunti tali - in Torino e provincia.
A quanto pare, il (finto) dentista pluri-titolato non è l'unico a bearsi di lauree e abilitazioni mai conseguite. A Caselle Torinese i militari dell'Arma ne hanno scoperto uno che esercitava da oltre trent'anni, sembra pure senza grosse lamentele da parte dei suoi clienti, grazie ad un titolo di studio conseguito in Svizzera con un corso di appena una settimana. Clamoroso anche il caso di due fratelli odontotecnici e, dunque, non abilitati ad esercitare la professione di medico dentista. Il loro laboratorio, a Torino, nascondeva una stanza segreta, dove curavano i loro pazienti a tariffe agevolate. Per eludere i controlli, l'accesso era stato piazzato dietro a uno specchio, nell'antibagno dell'appartamento, azionato da un pulsante. Che, in caso di ispezione, poteva addirittura essere disattivato per rendere il locale inaccessibile.
Originale anche lo stratagemma escogitato da un altro dentista abusivo, che aveva piazzato nel suo studio un rudimentale sistema di bracci telescopici. Un gesto e, all'occorrenza, le attrezzature da dentista diventavano delle normali cassettiere. Inganni che non sono però sfuggiti ai carabinieri. Il loro consiglio, per evitare guai, è di verificare sempre l'iscrizione all'Ordine del medico a cui ci si rivolge.

E, in caso di dubbi, di fare una segnalazione ai Nas competenti per territorio.

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