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"A bordo tutti con le mascherine"

Gli esperti: "Le mascherine devono essere state necessariamente indossate". Il giallo dell'sos: "Non è stato lanciato perché i piloti erano svenuti?"

"A bordo tutti con le mascherine"

Nonostante il recupero delle due scatole nere, restano molti i misteri sull'Airbus 320 della Germanwings che si è schiantato ieri contro le Alpi francesi.

Mentre vengono recuperati i corpi dei primi passeggeri, nessuna ipotesi è esclusa, nemmeno quella del terrorismo, ma qualcuna è più attendibile. Come quella avanzata dal direttore centrale del coordinamento degli aeroporti dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac), Giuseppe Daniele Carrabba, secondo cui "necessariamente" i passeggeri avevano indossato le mascherine, mentre i piloti avevano addosso quelle che coprono tutto il viso a erogazione continua.

Secondo Carrabba, infatti, sulla base degli elementi resi noti dall’Ufficio francese per la sicurezza del volo, il Bea, è possibile dire, secondo Carrabba, che "di sicuro l’aereo non è esploso, era in crociera e doveva scendere di quota" e che "l’avaria a bordo era tale che sia l’equipaggio sia i passeggeri dovevano indossare la maschera per l’ossigeno. L’aereo stava infatti eseguendo una manovra di discesa controllata, attivando una procedura di emergenza per raggiungere una quota di sicurezza, nella quale è possibile respirare".

Sarebbero poi due i motivi che avrebbero potuto portare i passeggeri a indossare le maschere. Il primo è la depressurizzazione dovuta alla perdita di quota, mentre l'altro prevede l'ipotesi di fumo nella cabina. In entrambi i casi il mancato utilizzo delle maschere avrebbe portato a perdita di conoscenza. Il che spiegherebbe anche la mancanza di un sos.

Quello che appare davvero strano e inspiegabile a tutti gli esperti, infatti, è il perché l’equipaggio non abbia provato a contattare i controllori di volo per comunicare la decisione di scendere ad una quota più bassa. Una mancanza che stupisce soprattutto considerando la grande esperienza del pilota (era in servizio da 10 anni per il gruppo tedesco) e la necessità di una comunicazione simile per evitare eventuali aerei che si trovavano in quello stesso momento a quote più basse. Uno scenario, questo, che secondo il comandante Federico Falcetti, responsabile della commissione tecnica e sicurezza volo della Uiltrasporti piloti, suggerisce "una prima ipotesi, ritenuta al momento la più plausibile, di una grave avaria in volo che ha portato, tra le altre cose, allo stato di incoscienza dei piloti".

La scatola nera che registra voci e suoni, la Cvr (Cockpit Voice Recorder) potrà dare un "aiuto relativo", osserva Carrabba, mentre potrà dire molto di più l’altra, la Fdr (Flight Data Recorder), che registra centinaia di parametri tecnici fondamentali. Molto potrà dire inoltre l’aereo stesso che è collegato via satellite con la stazione di terra e invia in tempo reale agli ingegneri del proprio centro operativo manutenzione a terra ogni parametro di volo ed ogni eventuale problema a cui si affiancano le informazioni dell’equipaggio di condotta. Nel caso dell’Airbus della Germanwings, quindi, se c’erano già alcuni problemi in volo il centro di controllo della manutenzione dovrebbe avere degli elementi di massima a disposizione.

Tra le tante ipotesi che si stanno facendo strada in queste ore non si esclude del tutto anche quella di un avvelenamento dell’ aria in cabina, come peraltro era successo nell’ottobre del 2010 quando una sostanza tossica, forse il litio delle batterie, si era diffusa nella cabina di pilotaggio di un Airbus 319 della Germanwings.

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