Politica

Il botto non è per la festa, bomba devasta il Comune

A Loculi è il secondo attentato in due anni ai danni del municipio: usati 2 chili di dinamite

Daniele Casale

da Nuoro

Torna la banda del tritolo in Sardegna. Quella che prende di mira a suon di bombe i municipi. L'ultimo attentato di una lunga serie nella notte tra domenica e lunedì a Loculi, piccolo centro della Baronìa, in provincia di Nuoro. Un ordigno è stato fatto esplodere intorno all'1.30, proprio mentre in tutta Italia si festeggiava la vittoria della nazionale di calcio. La deflagrazione è stata violenta e ha provocato gravi danni alla struttura: alcuni muri degli androni della sede del Comune sono stati lesionati in modo serio, così come alcuni arredi, scaffali e computer. Una porta secondaria, dopo l'esplosione, è stata completamente scardinata. Per Loculi l'attentato di ieri notte non è una novità: già due anni fa, nell'ottobre 2004, il paese e gli amministratori vennero presi di mira. Anche quella volta, i malviventi agirono verso le due, piazzando un chilogrammo e mezzo di dinamite gelatinizzata. Preoccupato dell'intimidazione il neosindaco di Loculi, Vincenzo Secci, diessino, tra l'altro cognato dell'ex calciatore Gianfranco Zola, e che guida una giunta di centrosinistra. Ai carabinieri di Siniscola, che indagano sull'episodio, ha dichiarato di non avere ricevuto mai minacce. È mistero comunque sul movente: dopo il primo attentato si parlò di espropri non graditi. Questioni legate alle terre che hanno provocato conflitti evidentemente mai sopiti a Loculi, dove anche ex amministratori comunali sono stati colpiti, negli ultimi anni, a suon di bombe.

Agli inquirenti ricostruire ora le trame della malavita locale.

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