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Breivik voleva colpire anche l'Italia Ma rischia solo 21 anni di carcere...

Breivik, autore della strage di Utoya, pianificava tutto dal 2009. Sul web il suo manifesto Leggi il documento, simile a quello di Unabomber americano Leggi QUI Azione di polizia armata nel quartiere est di Oslo. Il bilancio delle stragi sale a 93 morti e 97 feriti, ma la pena massima è di 21 anni. Guarda il video e le foto

Breivik voleva colpire anche l'Italia 
Ma rischia solo 21 anni di carcere...

Oslo -  Anders Behring Breivik avrebbe copiato gran parte del suo "manifesto politico", diffuso online poche ore prima della strage di Oslo, da quello del terrorista statunitense Ted Kaczynski, conosciuto come Unabomber, colpevole dell'uccisione di tre persone e il ferimento di 23 tra il 1970 e metà degli anni 90. A riferirlo è l'emittente norvegese Tv2. Secondo il giornalista norvegese Hans Rustad, il manifesto di Breivik "2083 - Dichiarazione europea di indipendenza", sarebbe infatti copiato da quello di Unabomber. I punti individuati praticamente come identici sarebbero quelli dal numero 6 al 23. Breivik avrebbe apportato solo alcune modifiche al testo. Avrebbe infatti sostituito la parola "sinistra" presente nel testo di Unabomber con "culturale marxista", mentre "sinistrismo" sarebbe stato sostituito con "multiculturalismo" e "cultura comunista".

Intanto dopo un’azione di polizia armata nel quartiere est della capitale norvegese sarebbero stati effettuati sei arresti, secondo quanto riferiscono fonti di polizia. Ma poco tempo dopo gli arrestati sono stati rilasciati. Gli arresti, riferiscono le fonti di Sky news, sono avvenuti nell’ambito di un’operazione delle forze di polizia antiterrorismo dell’unità speciale Delta effettuata in un’abitazione nella parte orientale di Oslo. In questa stessa abitazione, gli agenti stanno cercando di accedere a due container di sostanze chimiche. Il raid degli agenti in un’abitazione di Oslo est viene riportato anche dall’agenzia stampa norvgese Ntb. La polizia ha confermato l’oerazione, senza però fornire dettagli sui motivi del raid o eventuali arresti. L’azione sarebbe collegata agli attacchi di venerdì scorso. Lo riferisce un portavoce della polizia citato dal quotidiano Vg online.

Dopo gli attentati in Norvegia, il ministro dell'Interno tedesco, Hans-Peter Friedrich, ha detto che in Germania "al momento non ci sono indicazioni di attività terroristiche di estrema destra". In un'intervista al giornale domenicale Bild am Sonntag, Friedrich ha aggiunto che le autorità stanno tenendo sotto controllo con attenzione i gruppi estremisti del Paese. Gli attacchi in Norvegia, ha però spiegato il ministro, "sfortunatamente mostrano di nuovo quali pericoli possano rappresentare i singoli fanatici, indipendentemente dalle loro motivazioni".

Ma rischia solo 21 anni Ventuno anni: è questa la pena massima prevista dal Codice penale norvegese. Di fronte all’orrore delle stragi di Oslo e di Utoya, cominciano a levarsi le prime voci per esigere un inasprimento della pena da applicare al caso di del 32enne, Anders Behring Breivik, presunto responsabile della morte di 93 persone. 82 giorni per ogni omicidio, risulta da un freddo calcolo matematico. Su Facebook, Mari Kaugerud lancia un appello per un "Sì alla pena di morte per Anders Behring Breivik". Ha già raccolto 1783 amici. E in questi due giorni decine di gruppi similari sono nati sui social network, alcuni chiedono la pena capitale, altri l’ergastolo. "Gente simile non può tornare a vivere fra la gente normale. Se prende 21 anni, a quanti anni uscirà, 53. No, ha fatto troppo male per uscire», si indigna Mustafa, un edicolante norvegese di origine iraniana. In realtà, il diritto norvegese prevede che un condannato possa restare in carcere oltre i 21 anni, solo se viene considerato ancora pericoloso. In questo caso la sua pena può essere prolungata di cinque anni in cinque anni. Senza pronunciarsi direttamente sulla questione, il premier Jens Stoltenberg ha affermato oggi che la risposta alla carneficina non può che essere "più democrazia, più apertura, più umanità, ma senza ingenuità". 

1500 pagine sul web Anders Behring Breivik, l’uomo accusato del duplice attacco in Norvegia di venerdì scorso, costato la vita ad almeno 92 persone (altre 97 sono ferite), aveva preparato l’operazione da almeno l’autunno del 2009, stando a un documento di 1.500 pagine pubblicato su internet. Nel testo, visionato dalla France presse, il norvegese di 32 anni espone nel dettaglio le fasi di preparazione dell’attacco, parlando del "ricorso al terrorismo come un mezzo per destare le masse" e prevedendo che sarà "percepito come il più grande mostro (nazista) mai conosciuto dalla Seconda guerra mondiale".

Minacce contro Benedetto XVI, "un Papa codardo, incompetente, corrotto e illegittimo", e anche contro partiti italiani, in particolare Pdl, Pd, Idv e Udc, responsabili di boicottare la lotta contro l’Islam. L’ossessione anti-musulmana di Anders Behring Breivik, l’attentatore di Oslo e Utoya, lo portava a evocare una vera "guerra civile europea" con "attacchi shock" in cui nel mirino c’erano anche il Pontefice e vari obiettivi italiani, comprese 16 raffinerie. 

La dichiarazione Ricco di lunghi riferimenti storici, il manifesto contiene molti dettagli sulla personalità del sospetto, sulle modalità per preparare ordigni esplosivi e sull’addestramento all’uso delle armi da fuoco. Il documento diventa quindi molto preciso nei tre mesi che precedono l’attacco, per poi concludersi così: "Penso che questo sarà il mio ultimo intervento. È venerdì 22 luglio, 12.51", ossia poco meno di tre ore prima dell’esplosione di un’autobomba nel centro di Oslo.

Anti islam e anti marxismo Il testo, redatto in inglese e intitolato ’A European Declaration of Independence - 2083’, è firmato ’Andrew Berwick, Comandante dei cavalieri dei giustizierì, ma in un passaggio l’autore conferma che è norvegese e che il suo vero nome è Anders Behring Breivik. Nel documento sono continui i riferimenti anti-islam e anti-marxismo. 

Il manifesto Nel manifesto, intitolato «Dichiarazione d’indipendenza dell’Europa» l’uomo racconta come ha sperimentato l’uso di bombe artigianali e la sua decisione di evitare parenti e amici per impedire che indovinassero i suoi piani, ai quali lavorava apparentemente dal 2002. Anders Behring Breivik, il sospettato per gli attentati in Norvegia, ha detto al suo avvocato Geir Lippestad di aver agito da solo sia nell'esplosione a Oslo che nella sparatoria sull'isola di Utoya.

Il bilancio delle vittime L’ultimo bilancio delle vittime del duplice attacco di venerdì scorso in Novergia è di 93 morti, 97 feriti e un numero imprecisato di dispersi. Lo ha precisato oggi alla stampa il commissario di polizia Sveinung Sponheim. el manifesto, Breivik attacca il multiculturalismo e afferma che gli immigrati, specie se musulmani, dovrebbero essere banditi dall’Europa. Il testo è firmato Andrew Berwick, apparentemente una versione anglicizzata del suo nome. Le ultime parti del manifesto sono state postate su Internet poco prima dell’esplosione della bomba a Oslo. Anche l’agghiaccainte video è stato inserito su YouTube poche ore prima dello scoppio. Intitolato «Cavaliere templare 2083» dura 12 minuti e mostra Breivik in tuta da sub con un’arma automatica in mano.

L’uomo indossa una spilletta con la scritta «cacciatore di marxisti».

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