Politica

Il brusio dei saputelli rossi

Chi ama parlare dei fatti, cioè di azioni politiche concrete, ha in questi ultimi due mesi ben poco da dire. Certo c’è solo il brusio di tanti saputelli della sinistra che vogliono mettersi in mostra. Giustamente Il Giornale con nomi e cognomi mette in luce questa confusa atmosfera che fa parte del paesaggio politico italiano: questo in parte spiega Romano Prodi nel promuovere seminari per fare opera di mediazione.
Ci sono due fatti da mettere in evidenza. La nomina a Presidente della Camera dei deputati di Fausto Bertinotti il quale, pur essendo presidente della Camera dei deputati, continua a fare la politica di Rifondazione comunista infiltrando i suoi uomini, anche con fedina penale sporca, in posti chiave, come Daniele Farina vice della commissione giustizia. Per fortuna, ma sarebbe stato uno scandalo, Lidia Menapace non è stata eletta Presidente della Commissione difesa. Ma i riformisti dell'Ulivo hanno sempre taciuto.
Romano Prodi ha preannunciato votazioni che sicuramente si terranno. Ma lo farà avvalendosi del voto di fiducia per controllare la sua esilissima maggioranza in Senato ed evitare i voti della destra.
Il Senato è diventato il vero centro della vita politica nel quale si danno i fatti. È il punto di forza, ma anche di estrema debolezza del Polo delle Libertà. Secondo, l'art. 88 della Costituzione il Presidente della Repubblica può sciogliere anche una sola Camera. Dopo tanti voti di fiducia il Presidente del Consiglio, che vuole arrivare al traguardo punendo la Casa delle Libertà, potrebbe chiedere lo scioglimento del Senato. Questa richiesta sarebbe magari rafforzata da un comportamento irritante nei confronti delle forze di governo come l'ostruzionismo, il chiasso in aula per ogni voto di fiducia. Per fortuna questo ora non c'è, ma nel futuro bisogna votare e tacere. Con questo pensiamo che si debba anche evitare le elezioni anticipate alle quali certamente pensa Prodi. Purtroppo nel centrodestra c’è ancora chi ritiene di poterle vincere. Un Paese non può sopportare un'altra elezione così accesa. Cresceranno solo le astensioni, un aumento di sfiducia nella democrazia, se si riduce la democrazia alle votazioni.
Veniamo alla vera sinistra, cioè a Rifondazione che ormai per farsi valere usa soltanto i ricatti. Quando Prodi per fare passare una sua legge al Senato afferma di volere ricorrere al voto di fiducia, con grande chiasso gli uomini di Rifondazione dicono che voteranno contro.
Questo apre un grande spazio alla destra o a una destra che voglia fare vera politica. Rifondazione attacca ormai anche i moderati di Casini, vedendoli come potenziali alleati di uomini dell'Ulivo che ormai non ne possono più dei ricatti di Bertinotti. Questo incontro tra i moderati delle due sponde è auspicato anche dal Presidente della Repubblica: esso è la vera alternativa a nuove elezioni. Si potrà formare un governo di grande coalizione seguendo l’esempio tedesco.

Ma moderati dei deputati dell’Ulivo e del Polo delle Libertà, i protagonisti ieri dello scontro, perderanno il loro peso politico.

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