Cultura e Spettacoli

Bud Spencer: «A 80 mettermi in gioco non mi fa paura»

Da domani sera torna dopo quasi 15 anni di assenza dalla tv, protagonista con la nuova serie in sei puntate Mediaset «I delitti del cuoco» in onda in prima serata su Canale 5

Ottant'anni e non sentirli, tanto da non aver paura a rimettersi in gioco, atleta ed attore «di peso»: Carlo Pedersoli, olimpionico e idolo del nuoto italiano, il primo azzurro ad infrangere il muro del minuto nei 100 stile libero, e Bud Spencer, attore cult nella mitica coppia spaghetti western con Terence Hill, l'amico delle famiglie italiane che ha fatto sorridere con decine di film. Da domani sera torna dopo quasi 15 anni di assenza dalla tv, protagonista con la nuova serie in sei puntate Mediaset I delitti del cuoco in onda in prima serata su Canale 5. L'attore, si presenta alla casa del cinema di villa borghese sottobraccio a uno dei suoi 5 nipoti. Alla richiesta di un'intervista risponde con garbo «ovvio, siamo noi attori che dovremmo ringraziare voi...». Non la spaventa questo ritorno in tv dopo tanto tempo alla sua età per giunta? «Al contrario sono felice. Compirò 81 anni il 31 ottobre prossimo ma non mi pesano affatto, mi pesano più i chili. La testa è quella di un ragazzo». La gola l'ha portato in passato a superare i 150 chili di peso, anche se confessa con orgoglio di essere oggi sceso a 120. Nella serie si parla di delitti ma anche di cucina: come se la cava ai fornelli? «Benissimo, ho anche cucinato per la troupe. Le mia specialità sono le polpette di ricotta di bufala e la frittata di cipolla». Bud Spencer, napoletano, 80 anni compiuti il 31 ottobre, oltre 70 film di cui 19 con Terence Hill, un piccolo passaggio politico nell'allora nascente Forza Italia, è tornato a recitare dopo Cantando dietro i paraventi di Ermanno Olmi (2003), per interpretare un ex commissario ora in pensione che, oltre a gestire un ristorante ad Ischia, aiuta il figlio, anch'esso commissario, a risolvere i casi d'omicidio che gli passano tra le mani. La serie è prodotta dalla Smile, casa di produzione di Giuseppe Pedersoli (suo figlio). Sceneggiato da Carlotta Ercolino. La regia è di Alessandro Capone (Distretto di Polizia) che aveva già diretto Spencer in Extralarge. L'attore, avrà accanto, nel ruolo del figlio, Enrico Silvestrin 37 con protagonista femminile la svedese Sacha Zacharias e Monica Scattini. Con Olmi, confessa Spencer «forse mi sono sentito per la prima volta un attore. Ho sempre detto che io sono stato solo un personaggio». La critica forse in Italia l'ha snobbata? «Mi sono consolato con i riconoscimenti raccolti all'estero molti, da Berlino alla Spagna. E ho tanti fan sparsi in tutto il globo. Ma ha qualche rimpianto? »Sono consapevole di essere stato un uomo fortunato. Sono stato un cittadino del mondo. Non tutti sanno che ha anche scritto i testi per Ornella Vanoni e Nico Fidenco. Una vita ricca e avventurosa: lavorò, anche per un'impresa impegnata nella costruzione della Panama-Buenos Aires, l'autostrada Panamericana, per «ritrovare se stesso» e per per comprendere limiti e potenzialità . «Ho anche depositato 10 brevetti d'invenzione». Lo sport, dice «mi ha insegnato a restare con i piedi per terra. Quando nuotavo avevo ciò che volevo. Ma un giorno ti svegli e c'è qualcuno che va più forte di te. E non sei più nessuno. Così nel cinema: il pubblico ti può togliere il successo in una notte». Bad Spencer chiuderà col nuoto dopo i Giochi di Roma del 1960 e tornerà in Sud America per una lunga parentesi lontano dai suoi interessi «Fu in quel periodo - ricorda oggi - che mi formai definitivamente come uomo, conoscendo i miei limiti e le mie possibilità». Rientrato in Italia sposa Maria Amato (la figlia del grande produttore Peppino Amato), mette al mondo i primi due figli. Con il cinema conquista il ruolo di protagonista nel western Dio perdona io no soltanto nel 1967 grazie a Giuseppe Colizzi. Con Mario Girotti i due decideranno, di cambiare i propri nomi sui manifesti per attrarre il pubblico e Pedersoli sceglierà il suo in omaggio alla birra Bud e all'adorato Spencer Tracy. Un vero e proprio colpo di fulmine con il pubblico che si ripeterà, per altre 16 volte in tutto. E annuncia «come membro dell'Unesco andrò nelle scuole a parlare con gli studenti, in particolare di 9-11 anni. Ma non dirò loro "la droga fa male". Porterò la mia testimonianza di vita». A ottobre uscirà un album di canzoni cantate da lui Fottitenne : «ho scritto anche testi, musica». Domani non ha paura di perdere contro la fiction di successo come Tutti pazzi per amore 2? «Assolutamente no, nella vita ho imparato a vincere e a perdere». Ieri, Bud spencer è stato ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano insieme ai candidati ai David di Donatello.

Per lui, Terence Hill, Lina Wertmuller e Guerra, tutti vincitori dei David Speciali 2010, è arrivata la più sentita delle standing ovation.

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