Cronaca locale

Cacciari contro Onida "Meglio se ti ritiri, sei troppo anziano"

Continua la battaglia nel Pd per convincere il giurista a non candidarsi contro Boeri

Cacciari contro Onida 
"Meglio se ti ritiri, 
sei troppo anziano"

È un candidato scomodo, Valerio Onida. E anche se a sinistra si parla di «primarie aperte di coalizione», alle quali tutti possono competere, più o meno garbatamente si susseguono i tentativi per farlo ritirare. Su Affaritaliani hanno fatto leva anche sulla morte di Riccardo Sarfatti per persuadere l’ex presidente della Corte costituzionale a fare un passo indietro. Il sito è diretto e politicamente ispirato da Angelo Perrino, già stretto collaboratore del candidato di sinistra nel 2006, l’allora prefetto Bruno Ferrante. E questa volta si è lanciato in sostegno di Stefano Boeri. «Se si vuole davvero onorare con rigore e responsabilità la memoria dell’eretico Riccardo Sarfatti e il suo percorso politico, passato e recentissimo, il gruppo dei 92 deve convincere il professor Valerio Onida e i suoi sostenitori a ritirarsi dalle primarie» la singolare mozione degli affetti partita nei giorni scorsi sulla rete.
È sempre Affaritaliani a rilanciare l’intervista a Massimo Cacciari, che in modo piuttosto brusco invita Onida a farsi da parte con motivazioni che di politico hanno ben poco: «Penso che Onida, pur essendo molto stimato dai milanesi, vista l’età, non abbia nulla da guadagnare dal fare le primarie. Così come non ci guadagnano il Pd e il centrosinistra nel suo complesso». Insomma, il settantaquattrenne giurista sarebbe troppo vecchio. A dire il vero, Cacciari cannoneggia anche gli altri candidati, concludendo che i tre contendenti, Stefano Boeri, Giuliano Pisapia e Valerio Onida sono perdenti praticamente sicuri: «Tre candidati ottimi sotto tutti i profili, ma con scarsissime possibilità di vincere».
Il sorridente costituzionalista non sembra intenzionato al passo indietro, nonostante anche il “saggio” don Gino Rigoldi abbia dichiarato di preferire Boeri. «Non ho nulla da guadagnare ma nemmeno da perdere» spiega Onida senza darsi pena dei patemi che causa nel Pd. La direzione del partito si riunirà domani per definire «un orientamento», che sarà chiaramente per Boeri, ma non dovrebbe essere vincolante. O almeno così si aspettano nell’anima cattolica del Pd. «Onida è figura di tale spessore che si assume più rischi che benefici. Si è candidato per allargare la partecipazione oltre i confini dei partiti» spiega il consigliere regionale Fabio Pizzul. E aggiunge: «La coalizione è in divenire. Anche se al momento sembra un’ipotesi lontana, potrebbe entrare anche l’Udc...». Onida sarebbe la sirena per i centristi.
L’ex presidente della Consulta trova supporter anche nell’Idv. A difenderlo è il coordinatore cittadino Giulio Cavalli: «Credo che Onida se ne farà un baffo, ma mi lascia perplesso che ci siano consigli ostinati per favorire la sua ritirata». L’Idv non ha ancora deciso se candidare un proprio uomo ma ha già chiarito di non gradire Boeri. Meglio il saggio cattolico? Cavalli non ha dubbi: «Onida è una persona che ha un passato senza ombre di amicizie pericolanti».
La coalizione lavora alle regole per le primarie. Spiega il segretario cittadino del Pd, Francesco La Forgia: «Servono due paletti: innanzitutto è bene che tutti i candidati si impegnino a sottoscrivere un programma condiviso di coalizione».

E il secondo? «Un numero di firme non bassissimo per evitare candidature per visibilità personale, outsider che magari vogliono solo farsi pubblicità per poi entrare in consiglio comunale».

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