Roma

Calamante: «Solo un rinvio per i bus a metano»

Desideri (LS): «L’assessore scivola di nuovo sulle date. Chieda scusa ai cittadini»

Antonino Torre

Non c’è solo l’Ama a fare perdere il sonno a Veltroni. L’altra «spina nel fianco» che rischia di far crollare come un castello di sabbia l’immagine del sindaco è quella del trasporto pubblico. I suoi più stretti collaboratori, a cominciare dall’assessore alla Mobilità Mauro Calamante, gli stanno facendo fare una serie di «figuracce». Qualche settimana fa gli hanno fatto inaugurare la stazione Fs di Montebello e si è scoperto che la struttura è off-limits per i disabili: non ci sono rampe, né ascensori. Con qualche imbarazzo, il giorno dopo, Veltroni ha assicurato che entro qualche mese saranno costruiti due ascensori. A ventiquattro ore di distanza è venuta fuori un’altra inquietante vicenda: quella dei minibus elettrici attrezzati per disabili ma fermi (e inutilizzati) da tre anni nel deposito Atac di Grottarossa. In quel caso, sempre con notevole imbarazzo, l’Atac ha scaricato ogni colpa su Trambus. Ma sul sindaco sono piovute le proteste di due onlus di non vedenti. L’altro ieri si è scoperto l’ennesimo «bluff» delle tre linee Atac sulle quali dovevano entrare in funzione i bus a metano che invece sono fermi nel deposito di Tor Pagnotta. Anche in questo caso l’annuncio era stato dato da Calamante e Veltroni durante l’inaugurazione di un nuovo impianto. Decisamente troppe gaffe in così poco tempo. Ecco perché ieri l’assessore alla Mobilità è stato costretto a dare spiegazioni. Lo ha fatto con una nota inviata a un’agenzia di stampa - invece che al nostro giornale, l’unico ad aver pubblicato la notizia - per chiarire che «il servizio con le vetture a metano sulle linee H, 160 e 715 partirà ufficialmente il 5 marzo. Lo slittamento di due settimane rispetto a quanto comunicato in precedenza è dovuto esclusivamente alla necessità, segnalata da Atac Spa, di allestire le nuove vetture con la livrea stabilita dalla stessa azienda che ha recentemente presentato il nuovo logo e l’immagine coordinata aziendale. La decisione è stata presa per evitare di cambiare l’allestimento dei bus durante l’esercizio e, quindi, risparmiare risorse. Comunque - ha assicurato Calamante - il servizio sulle suddette linee continua a essere garantito con le stesse modalità di sempre. Per quanto riguarda i nuovi bus a metano, la fornitura prosegue come stabilito con l’azienda fornitrice a ritmo di trenta al mese e il loro inserimento in esercizio avverrà progressivamente sulle altre linee assegnate alla nuova rimessa Tor Pagnotta». Insomma, gli utenti delle tre linee possono dormire sonni tranquilli, perché «il servizio continua a essere garantito con le modalità di sempre». Ci mancherebbe altro, che in attesa dei bus a metano, quelli a gasolio venissero soppressi... Ma al di là della facile ironia, la «toppa» che Calamante ha cercato di mettere, è peggiore del «buco». A farglielo notare è lo stesso Fabio Desideri che aveva denunciato il bluff: «Quando non si sa cosa rispondere è meglio tacere. L’assessore Calamante, infatti, scivola di nuovo sulle date. Giustificando il mancato utilizzo dei bus a metano con l’allestimento della nuova “livrea aziendale”, dimentica che il nuovo logo (con relativa immagine) è stato presentato il 4 febbraio scorso. Il suo annuncio dell’entrata in esercizio di tre linee con vetture a metano è del 12 febbraio.

Ci permettiamo di darle un consiglio: la smetta con la politica degli annunci e chieda scusa ai cittadini».

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