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Calcio spettacolo: retata contro gli ultrà del Barça, auto bruciate, inni oscurati

Massì, un po' di sana violenza, contro l'ipocrisia di un calcio pulito, decoubertiano, per le famiglie e gli innamorati. Proprio nel giorno in cui si commemora a Catania il terzo anniversario dell'uccisione dell'Ispettore Capo della polizia di Stato Filippo Raciti.

Massì, un po' di sana violenza, contro l'ipocrisia di un calcio pulito, decoubertiano, per le famiglie e gli innamorati. Proprio nel giorno in cui si commemora a Catania il terzo anniversario dell'uccisione dell'Ispettore Capo della polizia di Stato Filippo Raciti. Dunque nella Liga spagnola, nuovo paradiso del football, e proprio in Catalogna, ecco che si muove qualcosa attorno alle bande ultras travestite da tifosi. La polizia regionale catalana ha attuato in mattinata una vasta operazione contro un gruppo di ultrà del Barcellona arrestando diversi suoi membri e procedendo a perquisizioni a raffica. Fonti dei Mossos de Esquadra, il servizio di polizia catalano, hanno precisato che l'operazione è stata condotta contro il gruppo dei Casuals, ramo violentissimo dei Boixos Nois, gli ultrà del Barça, che in passato hanno fra l'altro rivolto minacce al presidente del club Joan Laporta.
La retata, ha precisato la polizia, non è scattata per atti collegati al calcio ma rientra nel quadro di una inchiesta su un traffico di droga in diverse città catalane.
Da una polizia all'altra. In Scozia si sta indagando sull'incendio doloso dell'automobile dello statunitense DaMarcus Beasley dei Rangers Glasgow primi in classifica. La sua Bmw è stata bruciata all'esterno della sua abitazione: «Fortunatamente nessuno si è fatto male», ha affermato Beasley. I Rangers hanno censurato l'accaduto parlando di un episodio «disturbante e deplorevole». Questa la reazione delle società che nascondono la verità.
Intanto il faraonico carrozzone del calcio dimentica i figli minori, quelli lòasciati nel retrobottega. La cronaca ci riporta in Spagna ed è di difficile interpretazione: il Badalona ha deciso che non suonerà più il suo inno durante le partite per non pagare alla Sgae, la Siae spagnola, i diritti d'autore. La squadra, in serie C, aveva cambiato l'inno nel 2003 per celebrare il centenario della fondazione ed era convinta che l'autore dei testi ed il compositore si riservassero i diritti ma non li riscuotessero. Invece, secondo il Badalona, la Sgae si e prima presentata con un conto arretrato di circa 2.500 euro di diritti per il compositore e ha poi ha iniziato a chiedere 140 euro a partita. Cosi il club alle porte di Barcellona ha deciso di non suonarlo come di consueto, all'inizio, nell'intervallo e a fine gara.

Spesa complessiva forse 5mila euro, in cambio silenzio tombale sullo stadio del calcio.

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