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Calciopoli e telefonate Nuove intercettazioni

La difesa di Moggi porta altre trascrizioni, la pubblica accusa ne promette ancora. Il magistrato Cosimo Ferri: "Lotito mi riferì la 'proposta da bandito' di Della Valle per far vincere la Fiorentina"

Calciopoli e telefonate 
Nuove intercettazioni

di Ciro Esposito

Napoli - Il colpo di scena al processo Calciopoli avrebbe dovuto riservarlo ancora l’accusa al termine di un’udienza fiume. Il pm Stefano Capuano, come aveva già fatto la volta scorsa, ha chiesto infatti la parola per annunciare che sono stati depositati in segreteria nuovi atti di indagine. Sul loro contenuto - considerato rilevante - viene però mantenuto uno stretto riserbo.

Ma in attesa delle contromosse dei pm, che tardano a manifestarsi, la novità di giornata è che la difesa di Moggi, grazie al suo consulente tecnico Nicola Penta, che da tempo sta lavorando all’ascolto e alla trascrizione delle telefonate «inedite», e non ritenute significative dagli inquirenti, ha individuato numerose altre telefonate partite dalle sedi di alcune società verso cellulari oggetto di intercettazione. Quattro chiamate con la sede dell'Inter: tre con Paolo Bergamo ed una diretta di Facchetti con De Santis, successiva ad un derby. Una telefonata dalla sede del Cagliari, della durata di 42 minuti, tra Cellino e Bergamo. Tre telefonate tra la sede del Bologna e il cellulare di De Santis. Altre due tra la sede del Parma ed i due designatori. E altre possibili sorprese sono attese dall'ascolto del cd, al momento illeggibile, relativo alle telefonate di Pairetto. Conferma che la difesa presenterà altre intercettazioni, da essa ritenute rilevanti, Penta ribadisce che «tutti si informavano e tutte le società chiedevano gli arbitri migliori. Basta sentire le telefonate tra Pairetto e Bergamo per capire che, dopo aver subito pressioni di ogni tipo dalle società, definivano la griglia degli arbitri che avevano in testa». Ad una domanda sulle sim svizzere, Penta ha poi risposto: «Se si dice che De Santis aveva una sim dal 7 gennaio alla fine di febbraio, e poi il colonnello Auricchio viene qui e, sotto giuramento, dice che De Santis è uscito dall'associazione il 6 gennaio, la cosa si commenta da sola».

Una giornata, quella di ieri, caratterizzata dalla deposizione in aula di un investigatore e del magistrato Cosimo Ferri; nonché dalle dichiarazioni spontanee rese dall’ex dg della Juventus Luciano Moggi e dall’ex designatore Pierluigi Pairetto. Che ancora una volta hanno ribadito la liceità dei propri comportamenti. Pairetto: «La Federazione ci spingeva perché avessimo rapporti con le società in modo da evitare polemiche sui giornali, e anche a dire in anticipo le griglie degli arbitri».

Cosimo Ferri ha risposto alle domande sui rapporti tra l’ex vicepresidente della Figc Innocenzo Mazzini e il presidente della Lazio Claudio Lotito e ha anche ammesso la circostanza, riferitagli da Lotito, di «una proposta da bandito» che il numero l della Lazio avrebbe ricevuto dal presidente della Fiorentina Della Valle «per far vincere» i viola nello scontro, poi finito in parità, con la Lazio. «Ma - ha precisato - non ho assistito a fatti precisi, sono mie impressioni».


Si riprenderà l’11 maggio.

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