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Calcioscommesse, il portiere Paoloni nega tutto: "Non ho mai dato sedativi ai miei compagni"

Il pm Di Martino aveva detto di "aspettarsi qualcosa" dall'interrogatorio del portiere ex Cremonese e Benevento, ma Paoloni, dopo sei ore di interrogatorio, ha negato tutto. Il Gip autorizza le prime scarcerazioni. Riunione al Viminale: parte la squadra speciale contro le gare truccate

Calcioscommesse, il portiere Paoloni nega tutto: 
"Non ho mai dato sedativi ai miei compagni"

Cremona - "Ha chiarito la sua posizione e negato ogni responsabilità in merito all'ansiolitico somministrato ai suoi compagni di squadra". Lo ha affermato al termine dell'interrogatorio, durato oltre sei ore, il legale del calciatore Marco Paoloni, Emanuela Di Paolo. Il portiere della Cremonese, indagato nell'inchiesta calcioscommesse, condotta dalla Procura di Cremona, era accompagnato dalla moglie e dalla figlia. Il pm aveva detto di "aspettarsi qualcosa" dall’interrogatorio di oggi, ma quel qualcosa non è arrivato. Paoloni, dal carcere, aveva già fatto sapere di essere intenzionato a parlare, dopo aver taciuto durante l’interrogatorio di garanzia. Ma parlare, come aveva spiegato il suo legale, non vuol dire necessariamente ammettere qualcosa, quanto piuttosto chiarire la propria posizione. La posizione di un giocatore pieno di debiti, costretto a chiedere prestiti ai compagni per pagare l’affitto, disposto a mentire a una finanziaria per ottenere un finanziamento da 120mila euro, così preso dal gioco da mentire alla moglie, disperata perché il marito si spingeva fino a prenderle il bancomat pur di giocare. Una situazione che avrebbe spinto il giocatore a promettere partite e informazioni per rientrare dai debiti, compresi quelli con Massimo Erodiani, che hanno fatto deflagrare il caso, arrivando, come ormai sembra appurato, a fingere su Skype di essere Daniele Corvia, attaccante del Lecce, per fornire informazioni su un over che poi non si è verificato, puntando sulla verosimilità dell’evento.

Al via le scarcerazioni Il gip di Cremona, Guido Salvini, d’accordo con il Procuratore capo Marco Di Martino, ha firmato oggi le prime cinque scarcerazioni per altrettanti imputati in merito allo scandalo del calcio scommesse.  Gianfranco Parlato, Francesco Giannone e Giorgio Buffone, fino ad oggi in cella, passano agli arresti domiciliari. Solo obbligo di firma invece per Manlio Bruni, attualmente ai domiciliari, mentre l'ex calciatore Mauro Bressan torna in libertà. La decisione per quanto riguarda Massimo Erodiani e Marco Pirani è attesa per domani: in entrambi i casi dovrebbero essere accolte le istanze di scarcerazione presentate dai loro legali.

L'inchiesta può portare in Sudamerica "L'inchiesta napoletana può portare anche all'estero, non soltanto verso la Germania ma anche verso altri Paesi europei e verso il Sudamerica, ma è ancora da chiarire se il condizionamento viene attuato qui a Napoli o corrompendo personaggi anche all'estero". Lo ha detto il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore. "Siamo in presenza di un intervento della criminalità organizzata, che consente di avere guadagni facili sulle scommesse se si riesce a truccare o a movimentare una partita in un senso o nell'altro".

Task force investigativa Intanto questa mattina il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, al termine del vertice con il presidente della Figc, Giancarlo Abete, e quello del Coni, Gianni Petrucci, ha annunciato la nascita di una "unità investigativa vera e propria sulle scommesse dello sport e del mondo del calcio in particolare che avrà lo scopo di raccogliere le informazioni e valutare le situazioni di anomalia che vengono dai concessionari o da altri fonti e fare una prima valutazione se queste segnalazioni di anomalia debbano essere approfondite". La task-force si riunirà già la prossima settimana: ne faranno parte rappresentanti del Viminale, del mondo dello sport e del ministero dell’Economia, delle forze dell’ordine e dell’antimafia. L’annuncio è stato dato oggi dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, al termine di una riunione con i presidenti di Federcalcio e Coni, Giancarlo Abete e Gianni Petrucci. "Insieme a Petrucci e Abete - ha spiegato Maroni - abbiamo analizzato ciò che è emerso in questi giorni sul calcioscommesse e abbiamo cercato di definire azioni affinchè ciò non possa ripetersi". Sulla base dell’esperienza positiva dell’osservatorio sulle manifestazioni sportive, ha proseguito il ministro, "abbiamo così deciso di creare un’unità investigativa che avrà lo scopo di raccogliere informazioni e valutare le segnalazioni di anomalie che provengono dai concessionari delle scommesse e da altre fonti". Ci sarà inoltre, ha aggiunto, "un’attività investigativa vera e propria fatta da una task force composta dallo Sco della polizia, dal Gico della guardia di finanza, dal Ros e dei carabinieri e anche dalla Dia, perché non possiamo escludere che dietro gli illeciti ci sia la mano della criminalità organizzata".

Maroni ha poi ricordato che i monopoli di Stato hanno segnalato 38 eventi anomali legati alle scommesse dal dicembre 2008 ad oggi. Da ora in avanti, ha sottolineato, "queste segnalazioni saranno valutate dall’unità investigativa che abbiamo creato e che vuole mettere in sicurezza gli eventi sportivi". L’organismo si attiverà sulle scommesse fatte in Italia e per quelle fatte in Europa il ministro si è impegnato a proporre la creazione di un organismo analogo a livello europeo. L’unità investigativa verrà formalizzata lunedì con un provvedimento apposito del ministro e la prima riunione al Viminale ci sarà già entro la prossima settimana.

"Mi sembra - ha osservato Maroni - una reazione immediata del mondo dello sport e del governo a quanto accaduto".

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