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Cambi chiude un bilancio record e mette in vetrina De Chirico

Matteo Cambi: «Ricavi a 35,1 milioni. Ora l'asta dell'8 maggio»

Angelo D'Angelo

«Oggi inauguriamo la nuova sede milanese con la preview dell'asta di arte moderna e contemporanea che si svolgerà l'8 maggio». Matteo Cambi, amministratore delegato dell'omonima casa d'aste, è molto soddisfatto del percorso finora compiuto dalla società che punta sui nuovi spazi milanesi per crescere ulteriormente. «Siamo una casa d'aste nata a Genova vent'anni fa e dal 2012 siamo presenti a Milano e nello spazio più grande in Via San Marco in Brera ospiteremo altri eventi importanti come le aste di gioielli e orologi del 22 e 23 maggio, mentre a giugno è in programma un'asta di arte orientale».

L'attività sta procedendo molto bene. «Abbiamo chiuso il 2017 con il record di fatturato a 35,1 milioni di euro», racconta sottolineando che «siamo la prima casa d'aste in Italia per giro d'affari con un +30% di venduto rispetto al 2016 e una crescita significativa in ogni dipartimento». Questo risultato è stato raggiunto grazie alla cifra eccezionale ottenuta dall'asta di arte orientale del 23 maggio 2017: «Abbiamo conseguito il record dell'opera più cara mai venduta in asta in Italia con una straordinaria statua in bronzo dorato Zanabazar del XVII secolo, aggiudicata per 4,7 milioni di euro, ma anche grazie a un innalzamento qualitativo generale in tutti i nostri dipartimenti».

Il top lot dell'asta dell'8 maggio sarà Ettore e Andromaca di Giorgio De Chirico del 1955 stimato tra i 230mila e i 280mila euro. A seguire Minaccia (1963) di Giuseppe Santomaso (120-180mila euro) e, infine, una Composition au visage di Joan Miró e un Parmeggiani Tancredi il cui valore sfiora i 100mila euro ciascuno. Tra i lotti in asta figura un nucleo proveniente dalla collezione di Arturo Schwarz nel quale ci sono molte opere di artisti israeliani, testimoni di tre generazioni. Quella di Joseph Zaritsky, Yehezkel Sareichman e Arie Aroch, pionieri del modernismo. Quella di autori nati tra il '20 e '30, rappresentanti delle correnti surrealiste o informali, come Menashe Kandishman, Ori Reisman, Aviva Uri, Ofer Lellouche e Moshe Kupferman, e quella dei nati nel secondo dopoguerra, interpreti della contemporaneità, come Sam Havadtoy, Pinchas Cohen Gam e Simcha Shirman. Da segnalare, inoltre, le particolarità di un'acquaforte su rame di Alberto Martini (Vanni Fucci ladro della serie dedicata alla Divina Commedia) e una Composizione su carta di Marino Marini oltre a grafiche di Marcel Duchamp e Man Ray.

Altra raccolta da segnalare è quella di un importante collezionista romano con opere di Mimmo Rotella, Michelangelo Pistoletto e Mario Schifano.

Nell'asta di arte orientale di giugno anche una montagna in giada bianca celadon con personaggi e architetture in paesaggio dell'epoca Qianlong (VIII secolo).

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