Controcorrente

«Per cambiare non basta avere strumenti d'avanguardia»

Per capire se una scuola senza libri di carta è ancora fantascienza o no abbiamo fatto due chiacchiere con Giovanni Bonfanti, che oltre a essere direttore generale di Rizzoli Education, è anche alla guida dell'Associazione italiana degli editori.

Nonostante gli investimenti del governo, la rivoluzione digitale a scuola non decolla.

«Partiamo da una premessa: la scuola deve attrezzare i nostri ragazzi ad affrontare il futuro fornendo sapere, saper fare e saper essere. Prima di pensare al decollo del digitale, occorre pensare all'evoluzione delle metodologie didattiche. Il rapporto Ocse 2015 dice che la tecnologia può amplificare l'effetto di un ottimo insegnamento, ma un'ottima tecnologia è di ostacolo per un insegnamento tradizionale. Quindi, se parliamo di una rivoluzione didattica che passa anche attraverso il digitale occorrono competenze e risorse adeguate ma è impensabile immaginare che avvenga in poco tempo».

Come studiano gli adolescenti?

«La maggioranza si affida al libro misto (carta più digitale). Il libro solo digitale continua a rappresentare una quota davvero minima. Purtroppo una minoranza di studenti usa frequentemente gli strumenti digitali messi a disposizione dagli editori. Questo a dimostrazione del fatto che non si crea innovazione solo rendendo disponibili contenuti digitali».

Ma le case editrici continuano a investire sul digitale?

«Le norme del 2008 e del 2012 hanno imposto alle case editrici di rendere disponibile, oltre alla versione cartacea, anche quella digitale. Da allora le case hanno investito decine di milioni di euro per sviluppare le piattaforme».

Gli aggiornamenti on line sono una via di mezzo utile o non bastano senza la carta?

«La carta è uno strumento indispensabile ma non sufficiente».

Quando gli studenti faranno davvero «il salto»?

«La diffusione del digitale dipende da quattro componenti: la disponibilità dei contenuti digitali, dell'hardware, della connettività veloce e la formazione dei docenti. Sul primo punto il libro di testo (digitale e no) ha un ruolo di filo conduttore, anche per districarsi nel repertorio di risorse di apprendimento reperibili in rete. La disponibilità dell'hardware sarà raggiungibile se si andrà verso un sistema di bring your own device (cioè porta il tuo tablet a scuola). La connettività richiede investimenti che verranno fatti nel tempo. Infine per la formazione occorre la cooperazione di soggetti istituzionali e privati accreditati che potenzino il docente come professionista a servizio dell'apprendimento della classe».

MaS

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