Vancouver 2010

Il Canada nel freestyle sfata il tabù dell’oro

Questa volta il Canada ha dovuto aspettare solo due giorni per festeggiare il suo primo oro in un’Olimpiade di casa. Ma l’attesa, in realtà, è stata lunga 34 anni, esattamente 12.257 giorni secondo i calcoli fatti dalla stampa locale partendo dai Giochi di Montreal ’76

Il Canada nel freestyle sfata il tabù dell’oro

Vancouver Questa volta il Canada ha dovuto aspettare solo due giorni per festeggiare il suo primo oro in un’Olimpiade di casa. Ma l’attesa, in realtà, è stata lunga 34 anni, esattamente 12.257 giorni secondo i calcoli fatti dalla stampa locale partendo dai Giochi di Montreal ’76. Il primo oro canadese era stato sfiorato domenica nel freestyle gobbe femminile da Jennifer Heil: l’argento finale è stato vissuto quasi come una beffa dal Paese della foglia d’acero. L’amarezza è cancellata 24 ore dopo da Bilodeau, che evita anche un’altra beffa, quella di chiudere alle spalle del campione uscente Dale Begg-Smith, di passaporto australiano ma nato proprio a Vancouver: il campione di Torino 2006 stavolta si deve accontentare dell’argento e il Canada può stappare lo champagne.
«La festa per il nostro Paese è appena cominciata. Altre medaglie d’oro arriveranno», assicura l’eroe del giorno che dedica l’oro a suo fratello, il 28enne Frederic affetto da una paralisi cerebrale: «È lui che mi dà l’ispirazione, mio fratello mi ha insegnato tante cose nella vita. Crescere al fianco di persone disabili ti aiuta a guardare le cose nella giusta prospettiva». Il nuovo eroe del Canada è al settimo cielo. «Ancora non posso crederci. Era il mio sogno fin da quando ero bambino e adesso è diventato realtà. È troppo bello per essere vero», dice il campione del freestyle. Suo padre, Serge Bilodeau, quasi se lo aspettava: «Non è possibile spiegare quello che provo, ma sapevo che ce l’avrebbe fatta. Sono 12 anni che seguo questo sport, lo conosco molto bene.

Quando ha tagliato la linea del traguardo sapevo che era stato il migliore e che nessuno poteva batterlo».

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