Roma

Cangemi: «Sulla Regione soffia un vento nuovo»

La sicurezza in cima ai suoi pensieri. Ma anche una bella bacchettata a chi «osa» criticare la gestione del Pdl romano e laziale senza essersi impegnato, a suo dire, più di tanto in campagna elettorale. Giuseppe Emanuele Cangemi, appena nominato assessore alla Sicurezza ed Enti locali nella giunta Polverini e vice-coordinatore del partito a Roma, mostra di non avere troppi peli sulla lingua.
Cangemi, qual è la ricetta per rendere le città più sicure, come ha promesso nel suo primo giorno da assessore?
«Quello che posso garantire è che la presidente Polverini considera la sicurezza uno dei temi centrali. Stiamo iniziando una serie di ragionamenti operativi con il prefetto e il Campidoglio per capire le criticità e come possiamo collaborare. Faremo infine un dossier sull’osservatorio regionale permanente sulla sicurezza per capire come ha lavorato e con quali risultati in questi anni. Vogliamo rendere operativa questa struttura che fino a oggi ci sembra che non sia stata così incisiva».
In cosa vi distinguerete dalla gestione Marrazzo?
«Vogliamo cambiare davvero le cose, avviare una vera e propria rivoluzione, far soffiare un vento nuovo. Già lo abbiamo fatto in Conferenza Stato-Regioni, dove al tavolo con il governo abbiamo contribuito a spezzare l’egemonia delle regioni “rosse”, rinviando la decisione su alcuni fondi mancanti di alcune necessarie verifiche».
La sua delega agli Enti locali appare piuttosto bollente, visto il malumore e le minacce di secessione della provincia di Frosinone...
«Presto avvieremo con le amministrazioni un tavolo politico per affrontare il problema. Sia chiaro che se il processo è di carattere amministrativo e serio, va bene. Ma se deve essere una operazione puramente politica, allora non siamo d’accordo. Le recenti manifestazioni appaiono più provocazioni per recuperare un po’ di spazio attorno alla Regione che frutto di un ragionamento politico serio».
Passiamo al ventilato azzeramento dei vertici romani e regionali del Pdl che qualcuno sollecita.
«È una richiesta che ritengo totalmente sballata e confusa, costruita solo per cercare qualche sistemazione. Non è frutto di nessun ragionamento politico. Bisogna capire chi è che critica, dove stava tanta gente in campagna elettorale. Mi sembra che il presidente del consiglio Silvio Berlusconi abbia chiarito ogni dubbio su quello che è successo prima e durante la campagna elettorale».
Dunque?
«Non solo i vertici del coordinamento romano e regionale vanno riconfermati, così come ha detto Berlusconi, non certo io. Ma bisogna anche ringraziarli per il lavoro che hanno svolto in un momento di grande difficoltà. La classe dirigente vera non si è tirata indietro di fronte alla mancanza della lista Pdl. Gli altri sono praticamente scomparsi dalla competizione elettorale, chi piangendo perché non stava più in lista chi per altre ragioni».
Che partito sarà il Pdl romano e laziale?
«Più spazio ai giovani e apertura alle forze vive del territorio come ha annunciato il coordinatore romano Gianni Sammarco».
Qualcuno sostiene che in Giunta manchi la parte moderata e cattolica del Pdl.
«Proprio nei giorni scorsi è venuto un sacerdote a benedire il mio assessorato. Abbiamo inaugurato un nuovo modo di fare politica, mettendo i crocifissi nelle stanze.

L’ala cattolica è fortemente rappresentata in giunta».

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