Sudafrica 2010

Capello si aggrappa a San Rooney: "Se si sblocca, è un diavolo"

Il ct dell'Inghilterra è in difficoltà come mai nella sua carriera.«Non capisco, la squadra in allenamento va forte». Ma ha bisgno del centravanti:«Il suo è un problema di testa: è in forma». A tutti resta una sola occasione: sennò addio

Capello si aggrappa a San Rooney: "Se si sblocca, è un diavolo"

Fabio Capello è in crisi: non sa più a qual santo calcistico votarsi. Lo spogliatoio comincia a diventar caldo, quando don Fabio va negli spogliatoi non risparmia nessuno e i calciatori cominciano a farsi venire i nervi. Sono storie vecchie, sempre le stesse storie. Bravo lui, ma insopportabile quando si innervosisce. In più ha ammesso di non capire cosa succeda alla squadra quando va in campo. Grattacapi. E allora meglio agrapparsi a San Wayne. Capello è convinto che i problemi di Wayne Rooney in questo Mondiale siano soprattutto nella sua testa: il commissario tecnico dell'Inghilterra analizza - in una intervista rilanciata dal sito della Fifa - i problemi della squadra e in particolare di Rooney.
L'attaccante non ha ancora segnato ma il ct esclude qualsiasi problema fisico e spazza via ogni illazioni sulle condizioni fisiche del campione. «Wayne - dice Capello - è un ottimo giocatore ed è sempre un pericolo per qualsiasi avversaria. Contro l'Algeria ha perso tante palle e ha sbagliato numerosi passaggi ma lui è sempre decisivo e importante. Per noi è irrinunciabile. Rooney è in forma, si è allenato, è in perfetta condizione fisica. Il problema è psicologico e sta tutto nella sua testa. Sono certo di questo. Ha solo bisogno di sbloccarsi».
Capello esclude rivoluzioni nella squadra: «Durante il match posso cambiare o fare scelte diverse. Abbiamo abbastanza tempo per mettere a punto la nostra strategia per non sbagliare il prossimo match che per noi è cruciale». E si aspetta molto dai giocatori: «Il problema non è conquistare la palla ma essere veloci nel passarla. Bisogna fare pressing, serve aggressività ed è questo che voglio vedere». Per il commissario tecnico, la preparazione è stata fatta a dovere, gli allenamenti sono stati proficui, niente è stato lasciato al caso: «Ma la paura che suscita il Mondiale si è impossessata dei giocatori.

È incredibile: in allenamento sono bravi e precisi; in campo non sembrano più gli stessi».

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