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Caporetto per Profumo bocciato in geografia

Clamoroso errore nell’elenco delle scuole italiane: sul sito del Miur compaiono anche gli istituti delle città passate da 60 anni alla Slovenia. E questi sarebbero i professori...

Caporetto per Profumo  bocciato in geografia

Al ministero della Pubblica istruzione hanno dimenticato la storia. E anche un po’ la geografia. Hanno lanciato un’iniziativa che «rappresenta il primo passo verso un’amministrazione più moderna e trasparente» (come recita il comunicato ufficiale) e sono incappati in una clamorosa gaffe: hanno inserito fra i Comuni italiani alcune località che non sono più italiane da tempo come Caporetto (oggi Kobarid in Slovenia), Grotte di Postumia (oggi Psotojnska jama in Slovenia), Sesana (oggi Sezana pure lei in Slovenia). O altri Comuni che da tempo non esistono più, come Lucinico, che oggi è una frazione di Gorizia. Se questo era il primo passo del ministero della Pubblica istruzione verso l’amministrazione più moderna e trasparente, si attende con ansia il secondo: scopriranno forse che la Capitale d’Italia è stata spostata da Torino a Firenze? Comunicheranno agli studenti che Giolitti non è il presidente del Consiglio? Si accorgeranno che la Tripolitania non è più una provincia italiana?

Ci si può aspettare di tutto da quando al governo ci sono i tecnici. Professionali, sobri, soprattutto competenti, come il premier Monti li vuole. E in effetti ci vuole una bella competenza per ridisegnare in un botto l’intera cartina geografica, facendo fare all’Italia un salto all’indietro di sessant’anni. Secondo voi poteva riuscirci una Gelmini qualunque? Macché: al massimo il suo addetto stampa s’inventava un tunnel sotterraneo, da Ginevra al Gran Sasso, roba da dilettanti allo sbaraglio, insomma. Qui invece ci sono dei professoroni, menti eccellenti, docenti accademici con il baccalaureato al posto giusto. Gente preparatissima, insomma. Sapessero anche dove si trova l’Istria sarebbero perfetti per fare persino i ministri dell’istruzione.

Ma, insomma, mica si può pretendere tutto. Che volete? Di fronte a questi cervelloni, a queste menti eccelse, a questo fior fiore dell’intelligenza nazionale bisogna essere un po’ indulgenti. Non sanno com’è finita la Seconda guerra mondiale? Perdonateli: avranno saltato qualche pagina del libro di storia. Magari non erano presenti alla lezione perché seguivano il corso di Sobrietà I al doposcuola per aspiranti bocconiani. Ma siccome sono intelligenti a loro basta poco per recuperare: abbiamo visto che in serata sono subito corsi a correggere l’errore sul sito del ministero. Siamo sicuri che nelle prossime ore faranno passi avanti: qualcuno informerà il ministro Profumo che la colonia del Dodecaneso nell’isola di Rodi non dipende più dal suo dicastero e che sarebbe inutile anche cercare di aprire una scuola elementare a Mussolinia di Sardegna o al rione Dux di Bolzano.

C’è sempre tempo per imparare. Profumo (detto anche Profumo d’intesa, come il noto deodorante), alla pari di tutti i membri del governo Monti, ha un curriculum di gran rispetto: già rettore del Politecnico di Torino, professore di ingegneria, presidente di Colombus, Forum di Torino, Panel 09, membro del comitato di indirizzo Italianieuropei, presidente del Cnr. È quello che ci vuole per guidare l’istruzione in Italia, se solo lo avvertissero che Asmara non fa più parte del nostro impero…

Del resto lui s’è impegnato molto: «Scuola in chiaro» s’intitola la sua iniziativa. L’ha annunciata con squilli di tromba. Vai sul sito del ministero e esce fuori l’elenco di tutte le scuole in cui è possibile iscrivere i bambini. Peccato che nell’elenco, preso evidentemente da una banca dati un po’ nostalgica, spuntino una serie di Comuni che non sono più italiani. L’ha scoperto il Piccolo di Trieste e il ministro Profumo non ha nemmeno chiesto scusa. Evidentemente fra tecnici sobri e competenti si usa così: compri casa a tua insaputa al Colosseo? Se sei politico ti dimetti, se sei tecnico no. Fai una gaffe imperdonabile al ministero dell’istruzione? Se sei politico ti massacrano, se sei tecnico tutti zitti. Vi pare? Per un tunnel l’addetto stampa della Gelmini fu costretto alle dimissioni. Per la riconquista dell’Istria invece vedrete che non pagherà nessuno. In fondo non sono ignoranti: sono solo diversamente competenti.

Che ci possiamo fare? Per i professori è sempre pronta la giustificazione. Sbagliano un congiuntivo? È innovazione grammaticale. Non sanno far di conto? È sperimentazione aritmetica. Si scordano la storia? È perché sono già proiettati nel futuro. Comunque sono intelligenti, eleganti, soprattutto preparati. Così preparati che, per dire, cominceranno la prossima riforma regalando un calamaio a tutte le scuole italiane, dalla Cirenaica all’Isola di Rodi. Senza accorgersi, però, che è proprio questa strada che li porterà diritti a Kobarid. Cioè alla loro Caporetto.

Potrebbero anche evitarla, sicuro: ma dovrebbero almeno sapere dov’è.

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