Economia

A Capri presenti i politici, ma devono stare zitti Così Confindustria mette il bavaglio al governo

Il governo lavora alla valorizzazione del patrimonio statale e al decreto sviluppo. Ma Confindustria non ci sta e prepara l'assalto. Dopo l'annuncio della Marcegaglia di un imminente manifesto per "salvare il Paese", anche i giovani industriali lanciano la sfida: "Nessun politico sul palco di Capri"

A Capri presenti i politici, ma devono stare zitti 
Così Confindustria mette il bavaglio al governo

Ma sono gli industriali a dettare l'agenda economica in Italia? Da quanto sta succedendo nelle ultime settimane sembrerebbe proprio così. Una Confindustria che si mette di traverso al governo e che vorrebbe impossessarsi del dicastero di via XX Settembre. Proprio mentre il governo mette a punto un pacchetto di privatizzazioni e costituisce una commissione che formuli le misure necessarie a rilanciare lo sviluppo economico del Paese, il presidente Emma Marcegaglia da una parte e i giovani industriali dall'altra si ergono a organo super partes con l'intento di commissariare il governo.

Dopo aver approvato due manovre necessarie a rimettere a posto i conti e a tagliare gli sprechi, adesso il goevrno si mette al lavoro sul piano delle misure e dello sviluppo. Proprio oggi il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha annunciato una grande riforma strutturale per la riduzione del debito e per la modernizzazione e la crescita del Paese. Una riforma che parte dalla valorizzazione del patrimonio pubblico che è stato stimato attormo ai 1.800 miliardi di euro. Di questi, a detta di Edoardo Reviglio, docente Luiss e capo economista della Cassa depositi e prestiti, 700 miliardi potrebbero essere immediatamente valorizzabili attraverso il crediti, le concessioni, la vendita degli immobili e la partecipazioni. La parte immobiliare vale 500 miliardi: vendendone il 10 per cento, nei prossimi anni si potranno portare a casa fino a 50 miliardi. Per ora si tratta solo di una presentazione di prospettiva su cosa e come intervenire per valorizzare il patrimonio pubblico. Ma Tremonti è ben determinato a mettere a frutto il capitale del Paese. Non solo. Il Pdl ha poi premuto l'acceleratore sul piano sviluppo. E' stata, infatti, formata, una commissione per mettere punto le misure da inserire nel decreto. Lo ha annunciato "Ci siamo dati 15 giorni per lavorare al decreto sviluppo", ha assicurato il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi.

Misure che, tuttavia, sembrano non piacere alla Confindustria. Prosegue, infatti, il braccio di ferro degli industriali con il Tesoro. Dopo aver attaccato a più riprese la maggioranza, la Marcegaglia si era presentata come salvatrice del Paese promettendo un manifesto programmatico da presentare al governo. Per ora del documento non si sa ancora nulla. Ma i gesti di diffida non si sono certo fermati. Anzi. Proprio oggi il presidente dei Giovani di Confindustria, Jacopo Morelli, ha fatto sapere che non saranno invitati politici sul palco a Capri. Saranno presenti in platea, "solo ad ascoltare". "Basta passerelle" ha attaccato Morelli spiegando che la scelta è stata maturata dopo l'appuntamento di giugno a Santa Margherita Ligure. "Avevamo fatto delle proposte, ci sono state zero risposte. Quindi ora noi diciamo: zero risposte, zero politici - ha concluso Morelli - non rinunciamo all’interlocuzione politica. Vogliamo dialogo, confronto. Ma che sia serio".

Adesso gli industriali vogliono detta la politica al governo chiudendo, però, il dialogo. Prendere o lasciare, insomma. Tagliata fuori la maggioranza, tagliata fuori l'opposizione.

La Confindustria mira a fare soltanto il proprio tornaconto.

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