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Caro scuola, spese fino a 900 euro per bambino Università: in 5 anni tasse in più per 300 euro

Raffica di rincari per zaini, astucci, quaderni e diari in vista dell’apertura dell’anno scolastico. Al rientro dalle vacanze le famiglie arriveranno a spendere fino al 16% in più. La spesa più forte? Quella relativa ai libri che si attesterà intorno a 440-450 euro annu. In aumento anche le tasse universitarie

Caro scuola, spese fino a 900 euro per bambino 
Università: in 5 anni tasse in più per 300 euro

Roma - Per il nuovo anno scolastico le famiglie italiane potranno arrivare a spendere anche 900 euro per bambino: raffica di rincari per zaini, astucci, quaderni e diari in vista dell’apertura dell’anno scolastico. Al rientro dalle vacanze - affermano Adusbef e Federconsumatori - le famiglie dovranno affrontare le spese per il materiale scolastico e, rispetto all’anno scorso, potranno arrivare a spendere fino al 16% in più (soprattutto per i prodotti di marca). Un’ulteriore spesa, aggiungono le due associazioni dei consumatori, è quella relativa ai libri, che "quest’anno si attesterà intorno a 440-450 euro annui, con un aumento del 3-5% rispetto al 2008".

Scuola, quanto mi costi "Nel materiale scolastico - spiegano Adusbef e Federconsumatori - a crescere maggiormente, con punte tra il 10% e il 16%, sono soprattutto i prodotti di marca (zaini, astucci, diari), ovvero quelli più richiesti dai ragazzi. In particolare, per uno zaino di marca il prezzo è salito a 72 euro in una cartolibreria (+16%) e a 56 euro in un supermercato (+8%). Un diario di marca, invece, costa 15,90 euro in una cartolibreria (+10%) e 12,90 euro in un ipermercato (+8%). Per un astuccio di marca pieno, invece, si spendono 28,90 euro in cartolibreria (+9%) e 21,50 euro in un supermercato (+7%). Aumentano anche i prezzi dei quaderni, che costano 1,20 euro in cartolibreria (+9%) e 80 centesimi in un ipermercato (+7%). Rimangono stabili solo i prezzi di quadernoni e matite colorate, che hanno già subito un rincaro l’anno scorso".

Consigli per i consumatori "L’importante, per questo tipo di acquisti - sottolineano le associazioni dei consumatori - è non avere fretta. Si possono risparmiare fino a 16 euro per acquistare uno zaino di marca, a patto però che si abbia il tempo per confrontare i prezzi applicati in diversi punti vendita, scegliendo quello più conveniente". Inoltre, "alla spesa iniziale per il nuovo anno scolastico, vanno aggiunti i costi da sostenere durante l’anno per i ricambi del materiale didattico, per i quali si arriva a spendere anche 250-300 euro".

Maggiori controlli Per questo, Federconsumatori e Adusbef "consigliano di farne una scorta, approfittando delle numerose offerte che si presentano in questo periodo dell’anno". Per i libri, poi, i consumatori chiedono "maggiori controlli rispetto al puntuale sforamento dei tetti di spesa fissati dal ministero (che dovrebbero attestarsi, ad esempio, a cifre inverosimili come 286 euro per la prima media e 320 euro per il quarto ginnasio in un liceo classico)". Bisogna poi "promuovere iniziative, anche via web, di scambio o vendita di libri usati, incentivando anche l’editoria elettronica o, quantomeno, rendendo disponibili in rete gli aggiornamenti per le nuove edizioni, senza obbligare l’alunno ad acquistare necessariamente un testo nuovo".

Università: lievitano le tasse Come se non bastasse le spese aumentano anche negli atenei. Oltre al caro-libri, a pesare sulle famiglie italiane anche le tasse universitarie in continuo aumento dal 2002. Nel 2007, secondo gli ultimi dati disponibili del ministero dell’Economia, ciascuno studente ha speso in tasse e contributi più di mille euro (1.035 euro), ben 93 euro in più (+9,9%) rispetto all’anno prima quando la spesa è stata in media di 942 euro a testa (+7,7%). Si tratta dell’incremento del decennio: nel 2002 per iscriversi all’università bastavano 742 euro. In cinque anni, quindi, ogni famiglia per far proseguire negli studi i propri figli ha sborsato quasi 300 euro in più (293 euro, con un aumento del 39,5 per cento). Complessivamente, spiega il Tesoro nella Relazione generale sulla situazione economica del Paese nel 2008, nel 2007 il gettito proveniente dalle famiglie per l’università è stato di più di 2 miliardi, considerando i corsi di laurea e post laurea sia statali che non statali, comprese le università telematiche in espansione. Le risorse private hanno rappresentato il 32,3% del totale dei finanziamenti, mentre la quota del Pil destinata a finanziare il sistema universitario rimane stabile allo 0,80 per cento. Invece, le risorse pubbliche destinate all’istruzione universitaria sono state di circa 18 miliardi, con un aumento nell’ultimo decennio del 23%.

Nel 1998 ammontavano, infatti, a 14,914 miliardi.

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