Vancouver 2010

Carolina fa la bella statuina e le rivali la spazzano via

La Kostner affascinante e pasticciona: ora può sperare solo nel quarto posto Che emozione la Rochette terza e in lacrime per la mamma appena morta

Carolina fa la bella statuina e le rivali la spazzano via

Vancouver - Settima dopo il programma corto: Carolina Kostner è partita decisamente meglio che a Torino, dove una caduta al primo salto l'aveva subito relegata all'undicesimo posto. C'è stato un progresso, certo, ma le medaglie restano lontane. Il bronzo provvisorio è della nuova eroina canadese Joannie Rochette, che a tre giorni dalla morte della mamma (colpita da infarto poche ore dopo essere arrivata a Vancouver) ha avuto la forza e il coraggio di andare sul ghiaccio e pattinare senza tentennamenti, migliorando il suo record di punti stagionale. Che fosse umana l'ha fatto vedere solo a fine programma, appena la musica si è fermata è scoppiata a piangere, commuovendo un intero Paese.

Carolina Kostner è rimasta di 2,78 punti sotto al suo personale stagionale conquistato a Tallinn agli ultimi europei e di oltre quattro punti sotto al personale dei Mondiali 2008. Aveva l'aria tesa quando ha fatto il suo ingresso in pista, ma l'inizio del programma è stato discreto, con la combinazione triplo-triplo trasformata in un triplo-doppio di sicurezza, prima dell'errore sul successivo salto, rovinato da un atterraggio con mano in terra. Discreta, nulla di più, con la conferma di essere la migliore europea e come unica speranza quella di poter puntare, se tutto ma proprio tutto andrà alla perfezione nel libero di stasera, al quarto posto.

Le prime tre, Yu-Na Kim, Mao Asada e Joannie Rochette sono su un altro pianeta, imprendibili ormai, con la canadese che ha quasi sette punti di vantaggio sulla prima delle inseguitrici che lotteranno, appunto, solo per la medaglia di legno. Ma non sarà facile. Davanti a Carolina ci sono la giapponese Ando e le due giovanissime americane Flatt e Nagasu (17 e 16 anni appena) che hanno migliorato il loro personale e sembrano più serene dell'azzurra, bella ed elegante come sempre, ma anche poco sciolta, come spesso quando in ballo c'è qualcosa di più grande di lei. Perché, sì, bisogna dirlo: chi sperava in una medaglia della Kostner doveva sperare allo stesso tempo che le rivali cadessero, non una ma due volte, tanta la differenza tecnica fra lei e le prime tre.

La divina Yu-Na Kim, 19 anni, otto milioni di dollari a stagione di guadagni, ha stabilito il nuovo primato del mondo con 78,50 punti. Il suo programma è stato esaltante, con la musica tratta dai film di 007 sembrava davvero una "bond girl" pronta a far secche le rivali, ed è esattamente quello che ha fatto a Mao Asada, la giapponese che aveva pattinato appena prima, convinta che la coreana fosse battibile. Un'altra volta, forse. Pur con un perfetto triplo axel (il salto più difficile per le donne) Mao è rimasta lontana quasi cinque, punti, irrecuperabili a meno di disastri della Kim nel libero. Yu-Na Kim è davvero una spanna sopra tutte con i suoi salti tripli in serie che fanno sembrare tutto facile, lassù, per aria. Ma non solo: anche nella coreografia è stata insuperabile e coinvolgente, guardando lei viene da chiedersi come facciano le altre, tutte, ad essere così indietro, così diverse, così "meno" in ogni cosa.

Carolina Kostner a Torino aveva come detto iniziato con un 11° posto la sua gara olimpica, allora la pressione era fortissima per lei, portabandiera azzurra. Stavolta, con quattro anni e tanta maturità in più, ha iniziato meglio e ora pare serena e fiduciosa: «Ho pattinato bene, sono soddisfatta, un piccolo errore l'ho fatto e le giurie ultimamente penalizzano anche i piccoli errori.

Il mio libero è buono, posso risalire posizioni, le più giovani, davanti, magari sentiranno l'emozione» detto da lei, esperta in materia, la frase vale doppio. In bocca al lupo!

Commenti