Roma

Case, al via la maratona in Consiglio

È un vero e proprio tour de force quello che i consiglieri comunali si preparano ad affrontare. Incomincerà lunedì la discussione nell’aula Giulio Cesare delle 33 delibere che prevedono la costruzione, in altrettante aree, di seimila appartamenti destinati all’edilizia residenziale pubblica ex legge 167/1962. Dopo il passaggio nelle commissioni congiunte Lavori pubblici e Urbanistica e una riunione di maggioranza piuttosto infuocata in cui si è provato a raggiungere un accordo sulle diverse zone, ora tocca al consiglio comunale dare il via libera alla costruzione degli appartamenti.
Il calendario dei lavori prevede che lunedì e martedì si discutano i documenti, che saranno votati a partire dalle 17 di mercoledì. Quel giorno il consiglio andrà avanti a oltranza. «Le delibere - spiega Gianluca Quadrana, capogruppo della Rosa nel Pugno - prevedono che delle seimila case, 1200 saranno destinate ai privati, 1800 verranno affittate a canone sociale, più basso rispetto al canone agevolato, che riguarderà altrettante abitazioni. Altre 1200 case circa verranno destinate al cosiddetto “housing sociale”, una via di mezzo fra il canone sociale e quello agevolato».
La metà delle case sarà costruita nell’VIII e nel XII municipio: in ognuno il 25 per cento del totale. In particolare, nell’VIII si parla delle zone comprese fra Borghesiana, Casale Cesaroni, Graniti, Lunghezzina-Castelverde e Grotte Celoni; nel XII, invece, fra Mandriola nord-est, Fosso di Santa Palomba, Acilia-Madonnetta, Villa Balbotti, Tenuta Vallerano e Cecchignola nord.
Ma le nuove cubature, in percentuali diverse, saranno realizzate in tutti i municipi. Nel XIX, fra Cerquette, Pian Saccoccia sud e Tragliatella, se la delibera verrà approvata, si avranno 223mila metri cubi; nel XIII (Riserva Verde, Infernetto, Casette Pater, Dragoncello) la previsione è di 126mila metri cubi; nel V (Casal Monastero) i metri cubi saranno circa 177mila, mentre nel VII, nella zona di Tor Tre Teste, si sono ridotti i metri cubi da 47mila a 35mila. Nel VI, al Casilino, la cifra è di 13.280. Nel X Municipio di 16.720 (via Lucrezia Romana); nel IV, a Cinquina, circa 25mila metri cubi; nel XV se ne avranno 74mila, mentre nel XVIII 99mila.
«La maggioranza ha chiesto all’opposizione di essere disponibili al momento del voto - dice il capogruppo capitolino di Fi, Michele Baldi - Questo perché si corre il rischio di non arrivare in tempo all’approvazione definitiva delle delibere. Se entro il 30 novembre non saranno approvate, decadranno automaticamente e si dovrà ricominciare tutto l’iter».
Baldi spiega che «dopo l’ok dell’Aula, le delibere devono essere pubblicate, poi ci saranno le osservazioni dei cittadini, che dovranno essere approvate dal consiglio comunale. Una volta avuto l’ok dall’Aula, verranno mandate in consiglio regionale per il via libera definitivo». «Basta niente - aggiunge l’esponente azzurro - perché si sfori il termine del 30 novembre».
Ma Forza Italia, che pure «ha fatto dell’emergenza abitativa una sua battaglia, non rinuncerà a mettere in piedi un’opposizione costruttiva durante la discussione in consiglio, nell’interesse dei cittadini e non di qualcuno in particolare». Udc e An, anche se si dichiarano favorevoli alla costruzione di appartamenti da destinare all’edilizia residenziale pubblica, sottolineano che «le 33 delibere nascono da una scelta politica sbagliata, dal momento che le aree non sono state inserite nel nuovo Piano regolatore».
«Inoltre - aggiunge il capogruppo dell’Udc, Dino Gasperini - è una follia aver scelto zone già appesantite dal traffico, anche perché le infrastrutture previste nei documenti, che dovrebbero essere costruite assieme agli appartamenti, non sono state ancora finanziate». Alla luce di tutto questo, la Cdl annuncia battaglia in Aula, attraverso la presentazione di emendamenti, volti a migliorare le delibere.

Saranno tre giorni «caldi», nonostante la presenza in consiglio di condizionatori d’aria.

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