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Caso Ablyazov, no alla sfiducia ad Alfano

Il Senato boccia la mozione sul caso Ablyazov. Il Partito democratico vota no, ma spinge per le dimissioni del vicepremier

Caso Ablyazov, no alla sfiducia ad Alfano

Con 226 no, 55 sì e 13 astenuti, il Senato ha bocciato la mozione di sfiducia presentata da MoVimento 5 Stelle e Sinistra e libertà nei confronti di Angelino Alfano per la gestione del caso Ablyazov che ha portato all'espulsione di Alma Shalabayeva e di sua figlia. "C’era una mozione di sfiducia, è stata respinta, sono soddisfatto", ha commentato il ministro.

"Non è un atto politico, ma un atto per dare dignità al nostro Paese, perché la barbarie non può albergare nel nostro Paese", ha spiegato in aula il senatore M5S Mario Giarrusso ricordando inoltre la risoluzione del Parlamento Europeo in cui si riconosceva che "il regime kazako praticava sistematicamente ritorsione ai danni delle famiglie degli oppositori politici" e chiedeva "all’Unione europea e agli stati membri di cercare garanzie per giornalisti, oppositori e le loro famiglie".

"Al Parlamento ho riferito sempre tutto. È una vicenda dolorosa, è un motivo di imbarazzo e di discredito", ammette Enrico Letta nel suo intervento in cui difende il suo vicepremier, "La relazione del capo di polizia Pansa non fa sconti. Non abbiamo intenzione di mollare la presa, ci sono ancora oscure motivazioni e emerge un inaudito comportamento dell’ambasciatore del kazako. Ma emerge chiara l’estraneità del ministro dell’Interno". Per questo il premier si appella al programma del suo esecutivo e chiede "un nuovo atto di fiducia al governo che ho l’onore di presiedere". "Si è agito senza cautela. Continueremo ad agire per fare chiarezza", promette, "Non vorrei che su di me si commettesse un errore di valutazione. Non vorrei che quello che con una parola antica viene definito buona educazione fosse scambiata per debolezza, non deluderò gli italiani".

La bocciatura era comunque scontata dopo la decisione del Partito democratico di votare il no alla sfiducia. "Questo governo sarà capace di riforme profonde, lì dove la vicenda kazaka ha mostrato molte falle, per riportare in Italia Alma Shalabayeva e sua figlia", ha detto Francesco Russo (Pd), "Per fare questo ci sarà tutto il coraggio dei senatori democratici". Parlando della dinamica della vicenda, il senatore ha ammesso che ci sono state "pressioni incomprensibili", ma che "non è corretto invocare oggi la responsabilità oggettiva e non abbiamo alcun dubbio sulla bontà della relazione della polizia che negava qualsiasi coinvolgimento del ministro".

La questione rischia comunque di provocare una spaccatura all'interno del Pd, con Renzi che nei giorni scorsi ha da più parti attaccato Letta e l'apparato del partito. Alla fine ha vinto la linea della responsabilità, ma molti sono i malumori. "Nessuno può fare lo struzzo, le ombre sono ancora tante e chiedo, chiediamo, la verità. Solo il vincolo di partito mi impone di votare contro la mozione di sfiducia. Quousque tandem...", ha detto Felice Casson attaccando apertamente Alfano: "Se una persona a torto o a ragione viene accusata, come può essere responsabile di una indagine su se stessa? Mi dica l’oste quanto è buono il suo vino... Non si può scaricare tutto sui sottoposti". Poi, passando sotti i banchi del governo, il senatore ha detto sì. "Ho sbagliato", ha precisato dopo il voto, "Deve intendersi no".

Bagarre in Aula quando alcuni senatori democratici hanno sollevato la questione etica. Dichiarando il voto contrario, Luigi Zanda ha lanciato una frecciatina ad Alfano: "Valuti se nell’agenda della sua giornata ci sia abbastanza tempo per l’incarico di vicepremier, di ministro dell’Interno e di segretario del Pdl". A scaldare gli animi ha pensato però Laura Puppato, che ha annunciato che alcuni democrat si asterranno sulla mozione: "Questa non è una mozione di sfiducia al governo ma un singolo ministro. E noi non possiamo votare la fiducia al ministro", ha detto, scatenando prima la protesta del Movimento 5 Stelle e poi quella del Pdl.

L’astensione, al Senato, equivale a voto contrario.

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