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Caso Claps, fratello rivela: "Riconosciuti gli oggetti" Restivo: "Sono estraneo"

Il fratello della ragazza scomparsa nel '93 riconosce gli occhiali e la maglia. Gli inquirenti britannici: capire se esistono legami con l’omicidio di Heather Barnett

Caso Claps, fratello rivela: 
"Riconosciuti gli oggetti" 
Restivo: "Sono estraneo"

Potenza - Gli occhiali da sole e la maglia intrecciata dalla madre. "Abbiamo riconosiuto gli oggetti di Elisa", ha spiegato Gildo Claps, fratello della ragazza, scomparsa il 12 settembre 1993, i cui resti sarebbero stati trovati ieri nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità. Intanto la polizia di Bornemouth, nel sud dell’Inghilterra, segue "con attenzione" gli sviluppi del caso: gli inquirenti britannici vogliono capire se esistano legami con l’omicidio di Heather Barnett, avvenuto nel 2002 e per il quale fu fermato due volte, ma mai accusato formalmente di nulla Danilo Restivo, principale sospettato per il caso Claps. Ma la moglie Fatima replica: "Abbiamo avuto già abbastanza fastidi. Lasciate in pace Danilo".

L'incidente probatorio Dopo le operazioni di rimozione dei resti di Elisa dal cunicolo della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, avviate questa mattina, comincerà l’accertamento medico sulla salma, "una atto irripetibile e per questo con garanzie per tutti i soggetti coinvolti nell’indagine". Il procuratore di Salerno Franco Roberti ha spiegato che si sta procedendo con estrema delicatezza sia nei rilievi nell’angusto locale dove il corpo era stato murato che nell’estrazione della mummia stessa, "per evitare inconvenienti e conseguenze per le indagini". Le analisi sui resti della 16enne scomparsa il 12 settembre 1993 saranno complesse e affidate a una equipe specializzata e seguite anche da tutti i coloro che possono essere interessati all’accertamento tra i quali, ad esempio, periti nominati da Daniele Restivo, ad oggi l’unico indagato per omicidio, violenza sessuale e occultamento di cadavere dall’ufficio giudiziario campano che ha ereditato il procedimento per competenza, essendo stato coinvolto in una prima tranche di indagine un magistrato potentino la cui posizione fu archiviata. "Le indagini però sono restate qui in base al principio della perpetuatio iurisditionis", spiega Roberti.

Gli oggetti riconosciuti Intanto il caso sembra dipanarsi dal momento che anche il fratello di Elisa avrebbe riconosciuti gli abiti indossati dalla ragazza quando è scomparsa 17 anni fa. "Sono senz’altro di Elisa le scarpe, i sandali", ha aggiunto Gildo Claps, che ha spiegato di averli visti in fotografia. "La maglia è stata riconosciuta da mia madre, che l’aveva intrecciata - ha spiegato il fratello della ragazza - gli occhiali sono quelli che compaiono in quasi tutte le foto di Elisa". "Non è un momento facile: abbiamo aspettato 17 anni. È una storia cominciata male con un epilogo ancora più tragico: per 17 anni era davanti agli occhi tutti - ha proseguito - Elisa era esattamente dove tutti sospettavamo che fosse, nell’ultimo posto dove, con certezza, era stata vista. C’era stato più di un sopralluogo nei locali sotterranei, ma nessuno aveva pensato di vedere nel sottotetto".

Danilo Restivo è in Inghilterra Secondo l’avvocato Mario Marinelli, Danilo Restivo, che oggi ha 37 anni e vive in Inghilterra, sarebbe sereno nonostante il ritrovamento. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, l’allora ventunenne fu l’ultima persona a vedere Elisa quando era ancora in vita. I due (lei all’epoca aveva 16 anni) avevano appuntamento la mattina del giorno della scomparsa davanti alla centralissima chiesa della Trinità. Un testimone ha confermato di aver visto Elisa in compagnia di Danilo, dopodichè della ragazza si sono perse le tracce.

I sospetti su Restivo Da subito sospettato, Restivo si è sempre difeso sostenendo la tesi, mai smentita, che dopo l’incontro con Elisa sarebbe uscito dalla chiesa e avrebbe girovagato da solo per la città, entrando, senza un motivo preciso, in uno dei cantieri delle scale mobili che all’epoca erano in costruzione. Qui si sarebbe ferito alla mano cadendo da una scalinata procurandosi un taglio di un centimetro alla mano sinistra che lo indusse a recarsi al pronto soccorso di Potenza per farsi medicare. Quando, durante l’interrogatorio, gli investigatori gli chiesero perché si fosse recato in ospedale nonostante una lieve ferita, Restivo rispose che la vista del sangue lo impressionava "tanto da svenire". Come risulta dal referto medico, Restivo si fece medicare alle 13,45 dunque dalle 12, ora in cui disse di aver lasciato Elisa, c’è un buco di oltre un’ora e mezza in cui Restivo non fu visto da nessuno in grado di confermare i suoi spostamenti.

Restivo: "Assolutamente estraneo" Danilo Restivo ha detto, in una intervista fatta tramite i suoi difensori Stefania e Mario Marinelli, di non sapere nulla delle circostanze della morte della ragazza. Conferma di essere estraneo alla vicenda? gli è stato chiesto. "Assolutamente sì", ha risposto.

Una mail inquietante Quasi sei anni dopo la scomparsa, nella puntata della trasmissione di Rai3 Chi l’ha visto dell’ 11 maggio 1999, il fratello di Elisa Claps, Gildo, fece una rivelazione clamorosa che riaccese i riflettori sul caso sostenendo che sul sito internet dedicato a Elisa dalla famiglia, arrivò un messaggio di posta elettronica in cui si diceva che la ragazza stava bene, che si trovava in Brasile e che non voleva tornare in Italia e rivedere i familiari. La email risultò però inviata non da una località brasiliana ma da un internet point di Potenza. Ma c’è di più. Secondo le verifiche dello stesso fratello di Elisa, il mittente sarebbe stato proprio Danilo Restivo. Quest’ultimo, tramite il suo legale, ha immediatamente smentito nonostante sembrasse certo il fatto che lui fosse presente nel locale il giorno e nell’orario dell’invio (23 aprile 1999, alle ore 21,45).

La morte di Heather Barnett Calato nuovamente il buio sulla vicenda, Restivo si trasferisce stabilmente in Inghilterra e sposta la sua residenza a Bornemouth, nel Dorset, a sud di Londra. Qui la sua storia si intreccia a un altro caso di cronaca nera. Una vicenda che lo vedrà sospettato ma mai formalmente accusato quando la sarta Heather Barnett, 48 anni, madre di due figlie, fu assassinata brutalmente il 12 novembre 2002. Restivo, che viveva in un appartamento nella zona di Charminster, di fronte a quello della donna, fu arrestato nel 2004 nel corso delle indagini su quel delitto: negò ogni coinvolgimento e fu rilasciato senza alcuna incriminazione. Heather, 48 anni, fu trovata morta dalle figlie in bagno in uno scenario terrificante: era stata colpita in testa con un oggetto simile a un martello, e pugnalata. I seni erano stati mutilati e lasciati accanto al corpo. Nella mano c’erano dei capelli, lunghi 9 centimetri, che non erano i suoi. Quello del taglio dei capelli è un "vizietto" già attribuito in passato a Restivo, accusato, più volte, di tagliare ciocche di capelli alle ragazze che incontrava sugli autobus, tanto a Potenza quanto a Bornemouth.

Tanti indizi a suo carico ma mai prove schiaccianti in grado di riconoscergli la responsabilità dei due omicidi.

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