Cronaca locale

Caso nucleare: in Regione si parla di localizzazione

Il presidente d’assemblea Boni (Lega) apre alla convocazione di una seduta speciale dedicata al tema delle centrali: "Nessuna preclusione. Dopo Expo, Malpensa e Lavoro parliamo di energia". Pd e Idv cavalcano paure e polemiche

Caso nucleare: 
in Regione si parla 
di localizzazione

Ci sarà un Consiglio regionale sulla possibile localizzazione in Lombardia delle centrali nucleari. Non c’è alcuna preclusione a parlare del tema, né alla convocazione di una seduta tematica sul nucleare. Lo assicura il presidente del Consiglio regionale Davide Boni, esponente della Lega Nord. «In aula abbiamo parlato di Expo, Malpensa e Lavoro. Credo non ci sia alcun problema ad analizzare anche la questione del nucleare», ha garantito Boni dopo la presentazione della Festa dello Statuto, in programma al Teatro alla Scala di Milano.
«È arrivata una richiesta formale di convocazione dell’aula da parte del mio vice, Filippo Penati, e dell’Idv - ha spiegato Boni - ed è compito del presidente del Consiglio regionale portare in discussione questa richiesta ai capigruppo. Inizieremo a parlarne in ufficio di presidenza martedì prossimo, per poi sottoporla alla prima riunione dei capigruppo».
Quanto alla sua posizione, dopo le dichiarazioni del ministro allo Sviluppo Economico, Paolo Romani, che ha parlato di una possibile collocazione di una centrale in Lombardia, il presidente dell’assemblea lombarda ha chiarito: «Sono d’accordo sull’idea di ragionare sul nucleare, ma da qui all’indicazione dei siti mi sembra si sia accelerato un po’ troppo».
L’opposizione invece non perde occasione per polemizzare, su un tema così delicato: «Le posizioni del presidente Formigoni e del sindaco Moratti su questo tema sono contraddittorie - ha osservato invece Penati - e sembrano piuttosto essere dettata dalla sindrome di Nimby, cioè “non nel mio giardino”. Però è un atteggiamento poco responsabile, forse dettato dalla scadenza elettorale a Milano».
Il fuoco di sbarramento dell’opposizione è completato dai dipietristi dell’Italia dei Valori, che scendono in campo con la segreteria regionale: «Tutti gli amministratori locali indifferentemente dallo schieramento di appartenenza, rifiutano anche solo le ipotesi di centrali sul proprio territorio - dice Sergio Piffari, segretario regionale dell’Italia dei Valori della Lombardia - Vedremo nei Comuni in cui si dovrà eleggere il sindaco quali saranno le forze politiche favorevoli al nucleare. Penso ad esempio al comune di Viadana». «Imporre la localizzazione delle centrali nucleari sul territorio - secondo Piffari - sarebbe un gravissimo segnale oltre che un gesto irresponsabile.

Attendiamo molte risposte dal governo che credo stia sottovalutando un po’ troppo le conseguenze legate a proclami propagandistici sull’eventuale individuazione dei siti».

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