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Caso Ruby, ora il Pdl passa al contrattacco: "Alfano punisca i pm per le intercettazioni"

Interrogazione urgente indirizzata al Guardasigilli: "Intraprendere le iniziative ispettive e disciplinari di propria competenza" per verificare l'operato della procura di Milano sul caso Ruby. Secondo il Pdl si sono verificate "palesi violazioni dell'articolo 68 della Cositutzione"

Caso Ruby, ora il Pdl passa al contrattacco: 
"Alfano punisca i pm per le intercettazioni"

Roma - Gli ispettori in procura a Milano. Per un'azione disciplinare contro i magistrati. Un’interrogazione urgente al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, perché valuti "l’opportunità di intraprendere le iniziative ispettive e disciplinari di propria competenza" per verificare l’operato della procura di Milano sul caso Ruby. È stata presentata al Senato dai capigruppo del Pdl, Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello. Si sono verificate nell’azione della magistratura contro Silvio Berlusconi "palesi violazioni" della Costituzione, a parere dei due senatori. Tra l’altro, si citano le intercettazioni che hanno coinvolto il presidente del Consiglio e sono state poi pubblicate dai giornali.

L'interrogazione I vertici del Pdl al Senato chiedono di verificare "la correttezza o meno dell’operato della procura di Milano in ordine alle prerogative parlamentari previste dall’articolo 68 della Costituzione, con particolare riguardo all’intercettazione indiretta di comunicazioni e all’acquisizione di tabulati telefonici". Si chiede inoltre di valutare "la regolarità della tempistica di iscrizione sul registro degli indagati dell’onorevole Berlusconi, onde accertare che pur in presenza di un’attività investigativa già chiaramente indirizzata, tale procedura di garanzia non sia stata ritardata al fine di consentire la praticabilità del rito immediato e agevolare la prosecuzione dell’attività intercettiva in violazione della legge".

Le chiamate pubblicate Gasparri e Quagliariello hanno spiegato ai giornalisti che "in base alle interpretazioni dell’articolo 68, riportate da numerose sentenze della Consulta, e alla legge Boato le intercettazioni telefoniche di un parlamentare possono essere usate solo se casuali mentre le parole stesse del procuratore Bruti Liberati nel chiedere una proroga per l’attività di intercettazione sono la dimostrazione che non erano casuali o fortuite ma mirate e in ultima analisi fatte senza autorizzazione del parlamento. Quindi - ragionano i due senatori del Pdl - o si smonta tutto l’impianto accusatorio contro Berlusconi o è palese che è stata violata la legge".

La Costituzione "È stata fatta - ha rilevato Quagliariello - una scientifica, mastodontica e mirata attività di incrocio dati" sull’inchiesta Ruby a danno del premier. Insomma, ha concluso Gasparri, "la Costituzione, le leggi e le sentenze della Consulta valgono anche per Berlusconi o no? Qui siamo di fronte a uno stravolgimento ad personam e dunque noi chiediamo a tutto il parlamento di prendere coscienza che con questa attività si squilibra il rapporto tra giustizia e politica".

La sospensione del processo "Il fatto che un processo si sospenda quando c’è un conflitto di attribuzione è una prassi, mi auguro che non ci sia bisogno di un emendamento perché ciò avvenga...

" continua Gasparri rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se la maggioranza stesse pensando a un provvedimento ad hoc per sospendere il processo sul caso Ruby dopo la decisione della Camera di sollevare il conflitto di attribuzione tra poteri e una eventuale valutazione di ammissibilità da parte della Consulta.

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