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Cassano manda a dire che non si muoverà dal Milan. Almeno fino a gennaio

Le garanzie fornite dal procuratore del talento barese avv. Bozzo chiudono la porta a qualsiasi traumatica rottura col club rossonero: sono maturate, evidentemente, durante il recente ritiro della Nazionale. Ma con Antonio è meglio non illudersi e attendere i prossimi sviluppi

Per Antonio Cassano ha parlato il suo procuratore, l'avvocato Giuseppe Bozzo. Che è qualcosa di più di un semplice agente. É anche una delle persone più fidate della famiglia Cassano e nei confronti del talento barese esercita anche il ruolo di fine suggeritore. La sua dichiarazione sul futuro del proprio assistito è di quelle che non prestano il fianco ad alcun equivoco. «Cassano via dal Milan? É un disco rotto che ormai ascolto da tanto tempo: lui arrivando in rossonero ha coronato un sogno. Non ci sono i presupposti per cambiare club e lo stesso Galliani ha ribadito la sua incedibilità e il suo pieno inserimento nello stile Milan. La concorrenza con Ibra, Pato e Robinho e la vicinanza agli europei non sono un problema: penso che un selezionatore (Prandelli, ndr) debba guardare più la qualità delle prestazioni piuttosto che la quantità».
Cassano resta al Milan, quindi. Non solo. Ma nelle stesse ore Allegri, attraverso ragionamenti fatti in privato con qualche amico, ha ribadito che punta molto su Cassano, specie per la Champions e per le prime settimane della stagioni quando Pato e Robingo, reduci dalla coppa America, saranno in giustificato ritardo. A questo punto il cerchio si può considerare chiuso. Anche se conoscendo l'umore di Fantantonio non c'è mai da stare tranquilli. É possibile infatti che da fine agosto a dicembre, Cassano valuti il credito riscosso e poi approfitti della riapertura del mercato a gennaio per presentarsi in sede, in via Turati, cioè a richiedere il trasferimento.

Allora come oggi, forse più allora di oggi, ci sarebbe la difficoltà di sempre: trovare una società che si accolli l'onere dello stipendio per 3 anni (2,7 milioni di euro netti a stagione, cioè 5,4 milioni lordi per tre fanno oltre 15 milioni senza contare l'eventuale indennizzo richiestato da Galliani).

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