Cronache

Cassino, paga per riconoscere un bambino e avere il permesso di soggiorno

Non solo matrimoni fittizi: per ottenere i documenti e poter restare in Italia ora alcuni immigrati clandestini usano la finta paternità. L'ultimo caso scoperto dalla polizia

Cassino, paga per riconoscere un bambino e avere il permesso di soggiorno

Dopo il matrimonio fittizio per ottenere il permesso di soggiorno o la cittadinanza italiana, arriva la paternità fittizia. Un nuovo espediente per chi tra gli immigrati cerca di aggirare le regole. Il caso più recente è stato scoperto dalla polizia a Cassino. A una donna senza lavoro e con grosse difficoltà economiche è stato proposto un "affare" che ha subito accettato, quello di vendere la paternità del proprio figlio per 4mila euro.

La 33enne ha messo al mondo un bambino, che il vero padre non ha voluto riconoscere. La sua compagna di stanza in ospedale, neo madre anche lei, dopo aver ascoltato la sua storia disperata le ha fatto un'offerta: far riconoscere il figlio da un cittadino marocchino 35enne, connazionale del marito, domiciliato a Venezia ma clandestino in Italia.

L'accordo è semplice. Lo straniero avrebbe dovuto riconoscere il bambino come proprio in cambio appunto di 4mila euro. Così la madre avrebbe avuto un po' di denaro, mentre l'uomo, con un figlio di nazionalità italiana, avrebbe ottenuto il permesso di soggiorno. Lo scambio si è concluso con successo e due mesi dopo la nascita del bambino l'immigrato si è presentato nel comune della finta compagna per il riconoscimento del piccolo. Presente anche la donna che aveva combinato l'affare.

Ma al commissariato di Cassino, diretto dal vicequestore Cristina Rapetti, la falsa famiglia desta sospetti. La polizia indaga e cerca riscontri. Spunta una serie di circostanze per cui il presunto padre non poteva essere quello che sosteneva di essere e i testimoni confermano i dubbi degli inquirenti.

Alla fine i tre adulti coinvolti sono stati denunciati per false attestazioni a pubblico ufficiale e al cittadino marocchino è stato revocato il permesso di soggiorno.

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