Cattolica e quel legame ultracentenario con il territorio veneto

Il gruppo, nato 120 anni fa a Verona, vanta un market share del 16%. Con 211 agenzie

Ennio Montagnani

Le turbolenze bancarie di quest'ultimo periodo hanno dato del Veneto, a livello nazionale, un'immagine che fa torto alla vitalità economica e sociale di una regione che, dal punto di vista produttivo, appare reattiva, solida e sana, ponendola saldamente tra le aree più dinamiche del Paese. I dati del 2015 e quelli parziali di cui si dispone a metà del 2016 (il mix tra andamento dei consumi, export, investimenti e tasso di occupazione) fotografano un'economia regionale in ripresa nell'ambito di una tendenza positiva che riguarda l'intera area del Nordest. Questa lettura conforta le scelte di un gruppo assicurativo come Cattolica che anche in questi anni di crisi ha continuato a investire nella regione in cui è nata (per la precisione 120 anni fa a Verona) e in cui è solidamente insediata con 211 agenzie che si caratterizzano per la forte presenza nel tessuto familiare e imprenditoriale del Veneto con un market share del 16% su scala nazionale e una raccolta di 308 milioni tra ramo assicurativo danni e segmento vita. Numeri che forniscono la dimensione e la profondità del legame esistente tra uno dei gruppi assicurativi più importanti della Penisola e una delle regioni più dinamiche italiane.

A conferma di tutto questo, due investimenti, in particolare, che sono stati fatti in questi ultimi anni per rafforzare ulteriormente la presenza del Gruppo Cattolica nel Veneto: l'acquisizione di Ca' Tron, la più grande tenuta agricola a corpo unico della regione (oltre 1.800 ettari tra la provincia di Treviso e quella di Verona) e l'acquisto di un'importante area urbana a Verona. A Ca' Tron, anche grazie alla contiguità con H-Farm, il prestigioso incubatore di startup di cui nel frattempo Cattolica è diventata significativa azionista e partner, ha preso corpo un disegno strategico di grande respiro per il territorio in cui la riqualificazione e il rilancio produttivo dell'azienda agricola e la valorizzazione ambientale di una tenuta che dispone di un grande e affascinante centro direzionale (con due auditorium e aule e strutture per la formazione, oltre a significativi spazi residenziali) si legano al progetto di una polo formativo internazionale destinato ad ampliare le prospettive di sviluppo di H-Farm.

Di forte significato simbolico per il legame del gruppo con la città di Verona, oltre che di grande rilevanza urbanistica, è l'acquisizione da parte di Cattolica dell'area di circa 100mila metri quadrati in cui era insediata l'allora Autogerma, un complesso logistico che fungeva da «testa di ponte» per il Sud Europa per lo sviluppo commerciale della Casa automobilistica tedesca. Il complesso si trova nel tessuto cittadino e nelle immediate vicinanze dell'autostrada. Un primo parziale intervento ha dato vita al «Cattolica Center», una modernissima struttura congressuale, inaugurata con grande successo lo scorso aprile con l'assemblea annuale dei soci della compagnia.

«È un'area veramente interessante che si presta a importanti progetti di insediamento e di valorizzazione» ha detto il presidente di Cattolica, Paolo Bedoni. «Una grande opportunità che si è presentata per un progetto di razionalizzazione delle sedi del nostro gruppo che rafforza quindi le sue radici a Verona». Nella prospettiva, Cattolica Center ospiterà il centro direzionale della compagnia e una serie di servizi e strutture, a partire dall'auditorium che ha già cominciato ad ospitare grandi manifestazioni.

Scelte, quelle del Cattolica Center e di Ca' Tron che legano sempre di più Cattolica alla città scaligera e alla regione veneta.

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