Economia

Il Cav alle parti sociali: "Un patto a settembre" Loro: "No a scorciatoie"

Il Cav incontra le parti sociali: "Serve la partecipazione di tutti". Presentato un documento per superare la crisi. L'agenda di sindacati e industriali in sei punti

Il Cav alle parti sociali: 
"Un patto a settembre" 
Loro: "No a scorciatoie"

Roma - "Dopo la relazione al Parlamento, ho la convinzione che solo la partecipazione di tutti gli attori economici e sociali puo favorire un’uscita condivisa dalla crisi". E' con uno spirito costruttivo che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha dato il via all’incontro durante il quale le parti sociali hanno presentato i punti sui quali lavorare: pareggio di bilancio nel 2014, costi della politica, liberalizzazioni e privatizzazioni, sblocco degli investimenti, semplificazione della pubblica amministrazione, mercato del lavoro. "Siamo qui - ha spiegato il Cavaliere - per cercare un accordo con le parti sociali, per arrivare ad un accordo che si basa sulle vostre piattaforme e proposte". Intanto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha ribadito alle parti sociali la "determinazione" ad andare avanti sulla legge delega fiscale.

8 proposte per superare la crisi Il governo ha presentato alle parti sociali un documento composto da 8 punti, da discutere nelle prossime settimane con le parti sociali. L’obiettivo del Governo è quindi quello di presentare entro settembre un pacchetto di provvedimenti condivisi con le parti sociali, sulla base dei punti concordati al tavolo di oggi. Nelle prossime settimane proseguirà il confronto con lo scambio di informazioni con le parti sociali, aggiungono le stesse fonti. È stata una "discussione approfondita,
responsabile e dettata da obiettivo di arrivare a un patto di stabilità crescita e coesione sociale assolutamente entro settembre", ha detto il presidente del Consiglio.

Il documento Le proposte dell’esecutivo partono dalla priorità al pareggio di bilancio nel 2014 e alla libertà economica con la riforma dell’articolo 41 della Costituzione. È necessario poi portare avanti la riforma fiscale e assistenziale con il contrasto all’evasione fiscale. Al terzo punto c’è la modernizzazione delle relazioni industriali e il mercato del lavoro nel settore pubblico e privato, poi ci sono la finanza e le reti di impresa con particolare attenzione alla internazionalizzazione. La quinta proposta riguarda l’accelerazione delle opere pubbliche, delle infrastrutture energetiche e delle nuove reti di telecomunicazione. Poi viene indicato come prioritario un percorso di privatizzazione dei servizi pubblici locali e le liberalizzazioni. E ancora, il taglio e la semplificazione dei costi della politica, della burocrazia, delle funzioni pubbliche centrali e locali. Infine c’è la diffusione delle nuove tecnologie pubbliche e private e i fondi strutturali europei e il Mezzogiorno.

L'Italia ha sempre onorato il debito Durante il vertice con le parti sociali, il premier ha ricordato l’ultimo Consiglio europeo. "Un vertice fondamentale per le regole condivise a sostegno dell’euro - ha spiegato Berlusconi - ho lasciato Bruxelles con la convinzione che l’Europa oggi ha gli strumenti per difendere con maggiore vigore la costruzione comune". "L’Italia ha sempre onorato il proprio debito - ha aggiunto il Cavaliere secondo quanto si apprende - negli anni abbiamo dimostrato di essere stati capaci a ridurlo". Anche il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha sottolineato che la crisi "è globale" e non solo europea. E la speculazione colpisce a prescindere dai fondamentali dei singoli Paesi. "La Banca Centrale svizzera ha azzerato i tassi interesse, quella del Giappone ha dato liquidità illimitata: i problemi non sono europei, sono globali", avrebbe spiegato il ministro facondo poi riferimento anche alle pressioni sui titoli del debito sovrano: "Oggi il 45 per cento del pil europeo ha spread che non rispondono a fondamentali economici".

Punti comuni (e qualche differenza) Sebbene la leader Cgil Susanna Camusso spieghi che le parti sociali hanno "molti punti in comune" sui temi della crisi economica e sulle proposte da fare al governo per la crescita, sindacati e industriali presentano una ricetta per uscire dalla crisi economica. "Il momento è grave. Va affrontato con la massima determinazione senza cercare scuse o scappatoie", scrivono le parti sociali nel documento comune presentato al Governo, con proposte articolate su sei capitoli: dare credibilità all’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2014, tagliare i costi della politica, liberalizzazioni e privatizzazioni, sbloccare gli investimenti, semplificazioni e pubblica amministrazione, mercato del lavoro.

Marcegaglia: subito provvedimenti E il presidente di Confindustria apre al dialogo: "Noi siamo a disposizione nei prossimi giorni e nelle prossime settimane", ha detto Emma Marcegaglia, "Non possiamo permetterci di rimanere fermi e in balia de mercati fino a settembre. Il confronto non può esaurirsi in un incontro". Poi aggiunge: "Si è aperto un negoziato, l’agenda è stata condivisa.

Ora aspettiamo di capire come si muoverà il governo nei prossimi giorni".

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