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IL CAV: CAMBIO LA CONSULTA

Il presidente del Consiglio: "Il Pdl prevale nei sondaggi e la Lega è un alleato affidabile: siamo più coesi di prima". Poi una bordata alla sinistra: "Sono un'armata Brancaleone". Il premier archivia anche il dibattito sui festeggiamenti dell'Unità d'Italia: "Credo valga la pena di festeggiare". Poi: "Sono sempre in ottima forma, il governo lavora". Sulle sommosse nel Maghreb: "Siamo preoccupati per tutto quello che sta accadendo del nord dell'Africa. Ben Alì? Non credo che sia morto"

IL CAV: CAMBIO LA CONSULTA

Roma - Il presidente del Consiglio torna all'attacco e rispolvera la riforma della giustizia: "Ripresenteremo tutte le riforme della giustizia, nei prossimi giorni convocherò un consiglio dei ministri straordinario. Metteremo mano anche alla Corte costituzionale, oggi cancella leggi giustissime". La riforma della giustizia che il governo Berlusconi intende realizzare "conterrà tutto ciò di cui pensiamo ci sia bisogno: dalla divisione degli ordini, ai due Csm al metodo di elezione dei membri del Csm". Nel provvedimento che presto sarà approvato dal Cdm, ha informato il Cavaliere, ci sarà anche la riforma della "composizione della Corte Costituzionale". "Saranno necessari - ha spiegato Berlusconi - i 2/3 dei componenti per abrogare le leggi in modo da evitare che si ripetano le situazioni oggi, quando il Parlamento discute una legge, la approva e se non piace ai magistrati di sinistra, la impugnano davanti alla Consulta che, essendo costituita in prevalenza da giudici che provengono dalla sinistra, la abroga". Il premier non risparmia nemmeno una stoccata: "Vogliono eliminarmi con l'arma giudiziaria". Poi il Cavaliere parla di politica: "Nei sondaggi il Pdl prevale e la Lega è un alleato affidabile. La nostra coalizione è sempre più coesa".

"Lavoriamo con serenità" "Stiamo lavorando con serenità, come dimostra il lavoro portato avanti anche nell’ultima riunione del Consiglio dei ministri, ed andiamo avanti". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, in collegamento telefonico con Cosenza, dove al teatro Rendano è in corso un convegno del Pdl sulle riforme, al quale partecipa anche il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto. "Stiamo lavorando per la piena attuazione del Piano per il Sud - ha aggiunto Berlusconi - per le infrastrutture, e per tutte quelle riforme istituzionali, tra noi ampiamente condivise, a cominciare da quella della giustizia, indispensabile per il nostro Paese". 

"Giusto festeggiare il 17 marzo" Dopo le proteste della Lega e le dichiarazioni del ministro Calderoli alla Stampa, il Cavaliere archivia definitovamente il capitolo sui festeggiamenti per il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia: "Credo di sì. Credo valga la pena di festeggiare".

Preoccupazione per il Maghreb "Siamo preoccupati per tutto quello che sta accadendo lì, in tutta l’area". Così il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, lasciando Palazzo Grazioli, conversando con i giornalisti a proposito della situazione in Libia. "Gheddafi non l’ho ancora sentito - ha aggiunto il premier - la situazione è in evoluzione e quindi non mi permetto di disturbare nessuno". Poi il Cavaliere risponde anche sulla morte di Ben Alì: "Non credo.

No, perchè le notizie di ieri da quella fonte lì non mi sono state confermate da Tunisi".

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