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Cdm, svolta sui clandestini: espulsioni più facili

Approvato il decreto che consentirà il rimpatrio immediato per i clandestini e, per la prima volta, anche per i comunitari che commettono reati. Prolungato da 6 a 18 mesi il tempo di trattenimento nei Cie. E il premier annuncia: "Venerdì un accordo con il Cnt libico". E' polemica con l'Onu. Calderoli: "Ora siamo sereni"

Cdm, svolta sui clandestini: espulsioni più facili

Roma - Giro di vite del governo sull'immigrazione clandestina. Silvio Berlusconi, al termine del Consiglio dei Ministri, ha infatti annuciato l'approvazione di "un decreto in materia di immigrazione che ci consentirà le procedure di espulsione coattiva immediata per immigrati clandestini e per i comunitari che commettono violazioni". E' la prima volta che l'espulsione vale anche per i cittadini comunitari. "Questa norma - ha d'altro canto spiegato il ministro degli Interni, Roberto Maroni - è coerente con la direttiva europea, la 38 del 2004, che prevede questa possibilità nel caso il cittadino comunitario non rispetti gli obblighi previsti dalla stessa direttiva".

Prolungata la detenzione nei Cei A spiegare nei dettagli il decreto è proprio Roberto Maroni, che rimarca come il provvedimento prolunghi "il tempo di trattenimento nei Cie da 6 a 18 mesi, attraverso una procedura di garanzia che passa dal giudice di pace". Un tempo necessario, ha spiegato Maroni, per rendere possibile "l’identificazione e la procedura di espulsione". Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri è in linea con le norme Ue perché, come ricorda il ministro, dà "attuazione a due direttive europee". Si trattava di un problema di "interpretazione e noi, nel pieno rispetto della direttiva, abbiamo fornito questa interpretazione", ha aggiunto. Il provvedimento, infatti, sostituisce quello che istituiva il reato di clandestinità, duramente criticato dall'Europa, e consente "di ripristinare l’espulsione coattiva immediata dei clandestini per quelli pericolosi per ordine pubblico e la sicurezza, per quelli già espulsi o che violano misure di garanzie previste dal questore".  

26 milioni di euro per Lampedusa Il Cdm ha approvato anche un decreto su Lampedusa, per la quale si varano, ha detto Berlusconi, misure compensative: sospensione dei pagamenti di tributi, contributi, mutui e leasing fino alla fine dell’anno. Oltre al piano di rilancio da 26 milioni di euro, e la richiesta ufficiale all’Europa di poter istituire a Lampedusa una zona franca come quelle di Campione d’Italia e Livigno. "Tutto quanto possibile per sostenere l’economia di Lampedusa sarà fatto", ha affermato Berlusconi. 

Accordi con Tunisia e Libia Il premier ha inoltre ricordato che i "nostri accordi con la Tunisia tengono, e non ci sono più immigrati che provengono da Tunisi". Ma non solo. Il governo, infatti, si sta impegnando anche per contrastare l'immigrazione dalle coste libiche. "Stiamo per realizzare un accordo - ha detto Berlusconi - e lo firmeremo venerdì, con il Comitato nazionale di transizione libico, per poter riportare in Libia i migranti che sono venuti in Italia. È un fatto importante, e continueremo in questa direzione".

La polemica con l'Onu Questo ultimo accordo era stato anticipato dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, che, in un'intervista al Tg1, aveva parlato anche di un  un coinvolgimento dell'Alto commissariato dell’Onu per i Rifugiati (Unhcr) in azioni di prevenzione e contrasto del flusso di migranti provenienti dalla Libia e diretti verso le coste italiane. La notizia è stata però smentita dalla portavoce Unhcr Laura Boldrini che precisa: "Non vi è alcun tipo di coinvolgimento riguardante tali operazioni". Anzi, l'Agenzia delle Nazioni unite ribadisce "la propria contrarietà a ogni azione di respingimento in mare di migranti diretti verso le coste italiane". Immediata la risposta della Farnesina "Le parole del ministro non intendevano in nessun modo riferirsi a un presunto coinvolgimento dell’Unhcr nelle attività di rimpatrio". Frattini, si legge in una nota del ministero "si riferiva invece alla prospettiva che con il Cnt si possano finalmente dischiudere quelle auspicate prospettive e opportunità di collaborazione tra la nuova Libia e l’Unhcr che erano state tuttavia negate con il regime di Gheddafi". 

Soddisfatta la Lega "Evviva, arrivano le prime risposte concrete ai problemi che abbiamo posto!". Con queste parole Roberto Calderoli ha accolto la notiza. "La settimana scorsa - prosegue il ministro per la Semplificazione - in Consiglio dei Ministri avevo chiesto al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di attivarsi personalmente con il governo provvisorio della Libia perchè, a fronte del loro riconoscimento e delle garanzie economiche da loro richieste al nostro Paese, vi fosse da parte loro l’impegno al raccoglimento dei loro profughi che sono arrivati o che arriveranno sulle nostre coste. A seguito della nostra richiesta domani mattina il ministro degli Esteri Frattini firmerà un accordo in questo senso con i nuovi governanti libici, un accordo che prevede, tra l'altro, anche la realizzazione di un centro di accoglienza per i profughi direttamente a Bengasi.

D’ora in poi guarderemo al futuro con maggiore serenità rispetto a questo grave problema, visto che il medesimo accordo stipulato con la Tunisia sta funzionando e ha fatto che tanti ne vengano da noi e tanti ne sono già tornati a casa loro".

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