Cronaca locale

Cent’anni di cultura nei chiostri

Nella storia dell'Umanitaria c'è un «teatro popolare». O meglio un «Teatro del Popolo», nato con l'intento di diffondere l'arte e la cultura fra i lavoratori. Con questo impegno, l'8 maggio 1911 la Società Umanitaria avviava un'esperienza unica e irripetibile per Milano, non solo per la «location» - un ex capannone della fabbrica Tecnomasio Brown Boveri, trasformato in palcoscenico per duemila persone -, ma perché per la prima volta, grazie a una politica di prezzi contenuti (40 centesimi a biglietto), anche la gente comune aveva accesso alle grandi rappresentazioni fino a quel momento appannaggio dei ceti più agiati. In quel maggio 1911, la gente comune poté assistere a un concerto di ottanta orchestranti «in prestito» dal Teatro alla Scala; e qualche giorno dopo, una folla commossa applaudiva due attori di prim'ordine: Lyda Borelli e Ruggero Ruggeri. In cinquant'anni, sul palcoscenico del Teatro del Popolo sfilarono i grandi nomi della prosa (da Alfredo De Sanctis a Ermete Zacconi, da Ruggeri alle sorelle Gramatica) e i musicisti più famosi e celebrati (Arturo Toscanini, Arthur Rubinstein, Igor Stravinskji, Arturo Honegger, Francis Poulenc, Arturo Benedetti Michelangeli); si anticiparono tendenze e soluzione moderne, come la creazione di una compagnia stabile e di un circuito di sale decentrato (i cosiddetti «teatri rionali»); e si progettarono le prime grandi manifestazioni teatrali e cinematografiche all'aperto, allestite all'Arena di Milano nell'estate del 1920 e del 1921. Un'avventura straordinaria resa possibile da una nutrita schiera di mecenati e intellettuali milanesi, che non si concluse nel 1943, come molti credono, quando l'edificio del Teatro del Popolo fu completamente distrutto dai bombardamenti; ma che continuò ininterrottamente fino alla seconda metà degli anni '60, grazie alla collaborazione dei maggiori teatri milanesi (dalla Scala al Lirico, dal Piccolo al Nuovo) che ne ospitarono le stagioni concertistiche, chiamando nomi come Andres Segovia, Nikita Magaloff, Hans Haug, Ornella Vanoni, Domenico Modugno, Giorgio Gaslini.
Per celebrare i cent'anni dalla nascita del teatro, la Società Umanitaria, su iniziativa del presidente Piero Amos Nannini, organizza una grande kermesse di eventi che prendono il via oggi con una mostra documentaria e si dispiegheranno per un anno intero, fino al giugno 2012. L'esposizione, aperta fino al 31 luglio nel cortile di via San Barnaba 48, è strutturata su grandi pannelli che ripercorrono la storia del teatro con immagini d'epoca, fotografie, manifesti e materiali d'archivio. Le tappe salienti saranno approfondite con quattro incontri tematici (27 giugno, 4 luglio, 12 e 19 settembre) con letture, filmati, immagini e testimonianze. A ottobre, invece, riparte la tradizionale stagione concertistica, che quest'anno sarà interamente dedicata al Teatro del Popolo con concerti in sede, al Conservatorio e in molte altre città italiane. Tra le sorprese del prossimo autunno, anche un convegno di studi, la pubblicazione di un volume celebrativo e un concorso internazionale che premierà i migliori giovani musicisti d'Europa. Nel frattempo, per gli affezionati, riprendono i consueti appuntamenti con l' "Estate nei Chiostri", fra cinema, reading, incontri, giochi e attività socio-culturali in programma dal pomeriggio fino a sera negli eleganti portici all'aperto (per informazioni: 02-5796831, www.umanitaria.

it).

Commenti