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Londra sotto accusa per la gestione profughi. "In gabbia e da menare"

Una detenuta con un aborto in corso ha dovuto aspettare tre ore l'ambulanza. Chi tenta il suicidio viene deriso. Per le detenute botte, insulti e minacce, con tanto di celle d'isolamento

Londra sotto accusa per la gestione profughi. "In gabbia e da menare"

Centri di detenzione per immigrati come lager: questa l'accusa con cui è finito nella bufera in Gran Bretagna il sistema di gestione dei profughi gestito dal ministero degli Interni di Sua Maestà.

Tutto nasce da un'inchiesta di Channel 4 nel centro di dentezione di Yarl's Wood, un'ottantina di chilometri a nord di Londra, dove sono ospitati 400 profughi, la maggior parte dei quali richiedenti asilo la cui richiesta è stata respinta. Sin dalla sua apertura, nel 2001, il centro è stato oggetto di polemiche per i presunti abusi delle guardie nei confronti dei detenuti. All'interno, sinora, non sono mai state ammesse le telecamere.

La troupe di Channel 4, però, è riuscita ad entrare e quello che ha scoperto sta provocando un vero e proprio terremoto politico nel Regno Unito. Le guardie avrebbero deliberatamente maltrattato e umiliato i detenuti, che per il 90% sono donne.

Una detenuta con un aborto spontaneo in corso ha dovuto aspettare tre ore e mezzo perché fosse chiamata un'ambulanza. Diversi tentativi di suicidio, con detenuti che avrebbero cercato di tagliarsi le vene e di gettarsi dalla tromba delle scale, sarebbero stati deliberatamente ignorati e i loro protagonisti derisi dalle guardie.

Le registrazioni ottenute grazie alle telecamere nascoste mostrano come il personale di sorveglianza parli di un detenuto ottantacinquenne come di un "peso per la società, una persona che si limita a drenare risorse". Molte polemiche ha suscitato anche la "cella d'isolamento" in cui diverse detenute donne sarebbero state lasciate con insulti e minacce di percosse.

Alcune guardie sono state intercettate mentre definivano "bestie" e "animali" i profughi detenuti: "Sono come animali in gabbia. Prendete un bastone e, semplicemente, picchiateli."

La Serco, impresa che ha vinto l'appalto per la gestione del centro, ha sempre negato ogni addebito in merito alla mancata assistenza sanitaria - ma ora i filmati delle telecamere nascoste aprono nuovi fronti di discussione.

Il governo Cameron, anche di fronte alle inchieste pubblicate tra gli altri dalla Bbc e da Sky News, ha promesso il massimo rigore, assicurando indagini approfondite per verificare eventuali violazioni nei confronti dei diritti dei detenuti.

Nel frattempo, però, tra i lavoratori del centro sono già state avviate le prime sospensioni.

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